La politica interna alla Camera
(22 novembre 1924)


      Al discorso su la politica estera, succedé di pochi giorni, alla Camera dei Deputati, nella tornata del 22 novembre 1924, questo ampio discorso su la politica interna. Esso ha grande importanza per due motivi: in primo luogo, in antitesi alla campagna di odio delle ormai sgominate opposizioni, il Capo del Governo affermava e dimostrava in atto l'opera pacificatrice del Fascismo; in secondo luogo pone le basi di quella riforma della Costituzione che il Fascismo doveva attuare in ordine di tempo, con vigile senso delle necessità del paese e dello sviluppo progressivo dello Stato corporativo.

      Onorevoli Colleghi!
      Sono costretto a parlare e cercherò di tenermi nei limiti regolamentari, perché io penso che, dopo sette ore di discussione, voi tutti siate ansiosi di giungere a una conclusione. Dichiaro che accetto l'ordine del giorno che reca come prima firma quella dell'on. Baistrocchi e che pongo su questo ordine del giorno, nettissima, la questione di fiducia.
      Non sembri ciò in contraddizione con quanto accadde in questa stessa aula otto giorni fa. La discussione in questa settimana ha avuto un ampio respiro. Molti problemi, che travagliano la coscienza nazionale, sono stati prospettati in vivida luce.
      Ma, prima di inoltrarmi nel mio dire, io voglio recitare un piccolo atto di contrizione. Alcuni mesi fa io, che qualche volta amo il sarcasmo ma non per malvagità d'animo, semplicemente per amore dell'arte, dissi che qui c'erano delle comparse, e, come spesse volte è accaduto per le mie frasi, anche questa è stata rimasticata dai troppo ruminanti della politica italiana. Ma, in realtà, io credo che anche quelli che sono vecchi parlamentari, si siano a quest'ora convinti, dopo due settimane di ripresa dei nostri lavori, che questa è una Camera degna, che in questa Camera abbondano i valori, che in questa Camera aleggia sempre un altissimo senso di responsabilità civile.

(segue...)