(segue) Il Fascismo e i rurali
(25 maggio 1922)
[Inizio scritto]


      II.
      Nella vita economica e sociale di una nazione ci sono dei punti strategici di fondamentale importanza perduti i quali tutto un sistema di posizioni è destinato a crollare. Uno dei punti strategici di massima importanza per il socialismo italiano era Bologna. Finché i socialisti dominavano Bologna la loro situazione in tutta la valle padana non correva pericolo alcuno il loro dominio non poteva essere seriamente minacciato. Ma il barbaro assassinio di Giulio Giordani produce una fulminea insurrezione di coscienze: sotto questa tempesta di anime offese i fortilizi socialisti cadono uno dopo l'altro: l'esercito rosso si sbanda i capi scompaiono dalla circolazione. I socialisti comprendono che perduta Bologna tutto è perduto. Ragione per cui a un mese di distanza tentano la riscossa a Ferrara coll'agguato del Castello Estense. Anche qui il colpo fallisce e Ferrara insorge. La seguono Modena Reggio e le altre città della valle padana. Il moto di rivolta dalle città dilaga nelle campagne: tutte le grandi e le piccole istituzioni del socialismo vengono travolte: la sconfitta strategica del socialismo italiano è completa. Altri fattori intervengono ad aggravarla: delusione operaia dopo l'occupazione delle fabbriche; tramonto del mito russo dopo il viaggio degli argonauti; scissione di Livorno. Nell'autunno-inverno del 1920 il Fascismo italiano non perde il suo carattere «urbano» perché i centri più attivi restano i centri urbani ma diventa anche rurale: si diffonde cioè nei piccoli paesi; raccoglie proseliti fra le popolazioni delle campagne e da minoranza tende a diventare massa. Non v'è dubbio che l'immissione di tanti elementi nuovi altera qua e là più o meno profondamente la fisonomia originaria del Fascismo: l'inquadramento di queste nuove forze questa specie di grande mobilitazione spirituale e materiale avviene un po' tumultuosamente ma non è lecito respingere questi ribelli né è possibile diligentemente selezionarli: questo accadrà nel terzo periodo della storia quando il Fascismo da movimento si trasforma in Partito.

(segue...)