Breve preludio
(25 gennaio 1922)


      Anche attraverso le lotte quotidiane Mussolini sente la necessità di una chiarificazione dottrinale e culturale del Fascismo. A tale fine fonda una rivista di cultura e battaglia politica Gerarchia e ne pubblica il primo numero il 25 gennaio 1922 con il seguente a Breve Preludio»:

      Chi dice gerarchia dice scale di valori umani; chi dice scale di valori umani dice scale di responsabilità e di doveri; chi dice gerarchia dice disciplina. Ma soprattutto chi dice «gerarchia» prende di fatto una posizione di battaglia contro tutto ciò che tende — nello spirito o nella vita — ad abbassare o distruggere le necessarie gerarchie. Necessarie abbiamo detto non soltanto tradizionali. La tradizione è certamente una delle più grandi forze spirituali dei popoli in quanto che è una creazione successiva e costante della loro anima. Ma noi non possiamo accettare la tesi assoluta che tutto ciò che è tradizione è sacro ed immutabile ed intangibile: quindi anche le gerarchie tradizionali. La storia ci offre invece un panorama di gerarchie che nascono vivono si trasformano declinano muoiono. Si tratta dunque di conservare i valori delle gerarchie che non hanno esaurito il loro compito; si tratta di innestare nel tronco di talune gerarchie elementi nuovi di vita; si tratta di preparare l'avvento di nuove gerarchie. È in questo modo che si salda l'anello fra passato e avvenire.
      Noi non intendiamo rinnegare il passato. Rinnegheremmo noi stessi. Noi siamo già passato per il solo fatto che viviamo nel presente in confronto di coloro che verranno; né intendiamo precluderci le vie dell'avvenire poiché il nostro presente è in se stesso un avvenire in confronto di coloro che ci hanno preceduti. Tutto ciò non solo da un punto di vista che potrebbe dirsi cronologico. Davanti alle parole ed ai concetti che vi si riannodano di destra e di sinistra di conservazione e di rinnovazione di tradizione e di progresso noi non ci aggrappiamo disperatamente al passato come a tavola suprema di salvezza né ci lanciamo a capofitto fra le nebbie seducenti dell'avvenire. La nostra posizione filosofica e politica è quella di un vigilante controllo di una meditativa disciplina intesa a determinare una sintesi o stato di equilibrio che ci permetta di uscire dal mare tempestoso della crisi mondiale.

(segue...)