Il destino delle formule
(19 luglio 1917)


      In Francia da uomini di tendenze diverse se non opposte come il senatore Humbert del Journal e Hervé della Victoire in Italia ed in Inghilterra da altri uomini di tutti i partiti nazionali si leva in questi giorni una domanda melanconica ai governi della quadruplice intesa: E il fronte «unico»?
      Dal maggio del 1915 dall'epoca dell'intervento italiano fiumi di inchiostro sono stati consumati per dimostrare la possibilità la necessità e l'urgenza del «fronte unico». I governanti delle nazioni alleate non hanno mai tenuto un discorso senza toccare quel tasto. All'indomani di ogni convegno di generali o di ministri una noticina ufficiosa annunciava alle genti che il «fronte unico» era uscito dai regni evanescenti delle tendenze e delle intenzioni e stava per concretarsi nei fatti. Il pubblico paziente e fiducioso attendeva. Passò il 1915 e il fronte unico inteso come totale comunione dei mezzi in uomini e materiali il fronte unico inteso come simultaneità di sforzi rimase allo stato di desiderabile possibilità. Passò il 1916 e il «fronte unico» continuò ad essere il motivo predominante di altri bellissimi discorsi di altri profondissimi articoli ma nessuno lo vide «applicato» alla condotta della guerra. Oramai noi ci eravamo rassegnati a questa inferiorità persistente ma parziale della quadruplice intesa di fronte ai suoi nemici che hanno realizzato il «fronte unico» nella forma più rigida e dicemmo a noi stessi: se la quadruplice non riesce a dare un contenuto più sodo alla sua formula del «fronte unico» è segno che non lo può. È segno che ostano le situazioni diversissime della preparazione industriale delle condizioni economiche dell'efficienza numerica della più o meno grande asperità dei singoli fronti. Poiché non si possono mettere in comune i mezzi ognuno degli alleati picchierà colle sue forze nel tempo e nel modo che crederà più opportuno: il risultato alla fine sarà identico. Questione di tempo ma nessun dubbio che la Germania — sottoposta ad un martellamento continuo se non simultaneo — sarà battuta.

(segue...)