(segue) Assoldati da Bülow
(9 aprile 1915)
[Inizio scritto]

      La dichiarazione lazzaresca segue con un periodo deliziosamente cretino. Udite il verbo: «In questo momento il proletariato italiano deve riaffermare in nome dei suoi supremi interessi e del suo domani di internazionale solidarietà le ragioni della sua neutralità che non dev'essere confusa... ecc. ecc.» Chi ha mai detto a Costantino Lazzari povero «proletario del commercio» — com'egli stesso ama definirsi — che la tutela dei «supremi interessi del proletariato italiano» richiede la neutralità?
      Rinaldo Rigola è meno categorico a questo riguardo. E se invece la tutela dei «supremi interessi» imponesse l'intervento? È quello che pensano centinaia di socialisti dotati di un cervello meno anchilosato di quello posseduto dai dirigenti del partito. Lazzari non può capire certe cose: si tratta di un fenomeno d'incapacità organica come quello degli indigeni della Papuasia che non «possono» contare oltre il dieci ma è convinzione molto diffusa anche fra i socialisti che per assicurare al proletariato italiano il suo «domani di internazionale solidarietà» non la neutralità ma l'intervento si rende assolutamente necessario.
      Con chi con chi mai andrà a «solidarizzare» domani il proletariato italiano? Non coi vinti non coi vincitori. La sua neutralità gli attirerà l'odio e il disprezzo di tutti e il proletariato italiano oscenamente lazzarificato sarà ridotto a stabilire i suoi rapporti «d'internazionale solidarietà» coi... proletari del principato di Monaco o con quelli della repubblica d'Andorra.
      Inutilmente la direzione del partito si affanna a distinguere la «sua» neutralità da quella degli altri. Distinzioni sottili e capziose. La verità è una sola ed è questa: che la neutralità dei socialisti ufficiali come quella «interessata» dei conservatori dei cattolici o dei germanofili ottiene gli stessi effetti: crea un alibi per l'inazione della monarchia rinsalda le catene della triplice alleanza favorisce il «blocco» austro-tedesco a danno della triplice intesa avalla la distruzione del Belgio prolunga all'infinito l'immane massacro mentre all'interno aumenta il disagio e la miseria. Queste conseguenze tangibili e immediate — per cui l'Avanti! è spesso citato dall'organo della cancelleria del Kaiser e le manifestazioni elettorali o non dei socialisti sono accuratamente segnalate e sottolineate dalla Frankfurter Zeitung e dalla Neue freie Presse — non dovrebbero far riflettere un solo minuto i «galantuomini» che dirigono il partito? Oh no. Questi signori invece invitano le sezioni socialiste a contrapporre «subito» dimostrazione a dimostrazione non allo scopo di sopraffazione o di limitazione dell'altrui libertà... Don Basilio immortale! Dopo l'aggressione selvaggia di via Dante questi propositi «liberali» di Costantino fanno l'effetto di una sinistra ironia. In ogni caso tutto è disposto in modo che i neutralisti provocatori trovino pane pei loro denti.

(segue...)