L'Italia nel gennaio del 1915
(25 gennaio 1915)


      Per difendere la causa interventista Benito Mussolini istituì quei Fasci d'Azione Interventista che precorsero i Fasci di Combattimento creati nel 1919. Alla adunata dei Fasci d'Azione Interventista in Milano il 25 gennaio 1915 Egli pronunziò il seguente discorso:

      Vi ringrazio di questo saluto e sono lieto e superbo di assistere a questa adunata che rappresenta forse in questi sei mesi di neutralità mercantile e contrabbandiera marca socialista e pretina un fatto nuovo della maggior importanza e della più grande significazione. Già sentendo le relazioni che sono state fatte qui io ritornavo col pensiero ai primi congressi dell'Internazionale quando i rappresentanti delle diverse sezioni dei diversi paesi preparavano delle relazioni scritte nelle quali davano ampi cenni sulla situazione dei rispettivi paesi. Era questo un mezzo magnifico di affiatamento e di intesa.
      E vengo alla relazione sulla situazione internazionale.
      Non si può parlare di situazione diplomatica e politica senza pensare alla situazione militare. La situazione militare è stazionaria. Però al giorno d'oggi essa è evidentemente favorevole ai tedeschi i quali occupano il Belgio tutto salvo 880 chilometri quadrati; occupano dieci dipartimenti della Francia ricchi e popolosi e gran parte della Polonia russa. Inoltre anche le recenti scorrerie di Dunkerque e le altre dei dirigibili e dei sottomarini dimostrano che i tedeschi sono ancora pieni di vigore combattivo e vogliono veramente condurre la guerra fino all'estremo limite della loro possibilità e della loro resistenza. Quindi l'intervento dell'Italia non è tardivo. Io credo che sarebbe il momento opportuno oggi in cui la situazione militare è in istato di equilibrio. Non si avanza né si retrocede né di qua né di là per cui occorrerebbe decidere la partita col fatto nuovo dell'intervento italo-romeno.

(segue...)