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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ' — 217 —
   Mazarino deve attraversare per recarsi all'aranciera, le due guardie che gli fanno scorta.
   — Eccole che escono. Speriamo che richiudano la porta del posto.
   — Bene! l'hanno chiusa.
   Dopo?
   — Silenzio ! potrebbero udirci.
   — Non saprò nulla, allora.
   — Sì, perchè man mano che eseguirete comprenderete.
   — Nondimeno avrei preferito...
   — Voi avrete il piacere della sorpresa.
   — Toh, è vero, — disse Porthos.
   — Zitto!
   Porthos rimase muto ed immobile.
   Di fatti i due soldati s'avanzavano dal lato della finestra fregandosi le mani, poiché eravamo, come abbiamo detto, nel mese di febbraio, e faceva freddo.
   In quel mentre la porta del corpo di guardia s'aperse e richiamarono uno dei soldati. Il soldato lasciò il suo camerata e rientrò nel corpo di guardia.
   — La cosa va sempre bene? — disse Porthos.
   — Meglio che mai, — rispose d'Artagnan. — Ora, ascoltate. Vado a chiamare quel soldato e a discorrere con lui, come ho fatto ieri con un suo collega, vi ricordate?
   — Sì, per altro non ho sentito una parola di quanto diceva.
   — Il fatto 6Ì è che aveva un accento un po' spiccato. Ma non perdete una parola di quanto 6to per dirvi; tutto sta nell'esecuzione, Porthos.
   — Bene, l'esecuzione è il mio forte.
   — Lo so bene, perdio, perciò faccio calcolo su di voi.
   — Dite.
   — Vado dunque « chiamare il soldato ed a discorrere con lui.
   — L'avete già detto.
   — Io mi volterò a sinistra in modo che egli sia collocato alla vostra destra nel momento in cui monterà sulla panca.
   — Ma se non vi monta!
   — Vi monterà, state tranquillo. Nel momento in cui monterà sulla panca voi allungherete il vostro braccio formidabile e lo prenderete pel collo, poi, alzandolo come Tobia sollevò il pesce per le branchie, voi lo introdurrete nella nostra