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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 193 — .
   *— Fate quanto io chiedo, signor conte de La Fere. Non è vero che vi chiamate così, signore?
   — Ho anche un altro nome, madama; mi chiamo Athos.
   — Madama, — disse Mazarino con un sorriso che indicava con quale facilità egli comprendeva a metà parole, — potete star tranquilla, i vostri desideri saranno compiuti.
   _ Avete inteso, signore? — disse la regina.
   — Sì, madama, ed io non aspettavo nulla di meno dalla giustizia di Vostra Maestà. Perciò vado a trovare i miei amici ; non è vero madama ? non è così che intende Vostra Maestà ? .
   — Voi potete rivederli, signore. Ma a proposito, voi siete frondista, non è vero?
   — Madama, io servo il re.
   — Sì, a modo vostro.
   — Il mio modo è quello di tutti i veri gentiluomini, ed io non ne conosco due, — rispose Athos con alterigia.
   — Andate, signore, — disse la regina congedando Athos col gesto; — voi avete ottenuto quanto desideravate, e noi sappiamo quanto desideravamo di sapere.
   Indi rivolgendosi a Mazarino, quando la portina fu chiusa dietro di lui:
   — Cardinale, — dissella, — fate arrestare quel gentiluomo insolente, prima che sia uscito dalla Corte.
   — Avevo pensato anch'io di farlo, — rispose Mazarino, e son lieto che Sua Maestà mi dia un ordine che stavo per chiederle. Questi rompicolli che portano nella nostra epoca le tradizioni dell'altro regno ci dànno molto fastidio; e giacche ne abbiamo presi due, aggiungiamoci il terzo.
   Athos non era stato del tutto lo zimbello della regina. Vi era nel suo accento qualche cosa che l'aveva colpito e che gli sembrava una minaccia malgrado le di lei promesse. Ma non era uomo da rimuoversi per un semplice sospetto, quando gli avevano detto chiaramente che poteva rivedere i suoi amici. Perciò attese, in una camera confinante col gabinetto ove aveva avuto udienza, che conducessero a lui d'Artagnan e Porthos o che venissero a cercarlo per condurlo da loro.
   t In quella aspettativa egli s'era avvicinato alla finestra e guardava macchinalmente nel cortile. Vide entrarvi la deputazione parigina che veniva per fissare il luogo definitivo per le conferenze e salutare la regina. Vi erano dei consiglieri al parlamento, dei presidenti, degli avvocati, tra i
   Dumas. Venti anni dopo. — III
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