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e credete che si discuta menomamente della libertà o della prigionia di d'Artagnan e di Porthos? No, io sono del parere che cercheremo qualche altro mezzo.
_ ya fogne ! — riprese Athos, — ritorno alla mia prima
idea • io non conosco mezzo migliore che agire francamente e lealmente. Andrò a trovare non Mazarino, ma la regina, e le dirò : « Madama, rendeteci i nostri due servi e i nostri
due amici ».
Aramis scosse il capo.
_ È l'ultimo espediente di cui voi siete libero di usare,
Athos ma credetemi, non usatene che nei casi estremi ; c'è sempre tempo a venir a questo. Intanto, continuiamo le nostre ricerche.
Essi continuarono dunque a cercare, presero tante informazioni, fecero parlare tante persone coi pretesti più ingegnosi, che riuscirono a trovare un cavalleggero che confessò loro di aver fatto parte della scorta che aveva condotto d'Artagnan e Porthos da Compiègne a Rueil. Senza i cavalleggeri, non si avrebbe neanche saputo che essi erano rientrati.
Athos, ritornava sempre alla sua idea di rivedere la regina.
Per trovare la regina, — diceva Aramis, — bisogna prima trovare il cardinale, e appena noi avremo visto il cardinale, ricordatevi quanto vi dico, Athos, che noi saremo riuniti ai nostri amici, ma non nella guisa che noci intendiamo. Poiché questa maniera di unirci a loro mi sorride assai poco, lo confesso. Agiamo da uomini liberi pei agire bene e presto.
— Io voglio trovar la regina, — disse Athos.
— Or bene, mio amico, se voi siete deciso a commettere questa pazzia, avvisatemi, vi prego, un giorno prima.
— Per qual ragione?
— Perchè approfitterò dell'occasione per andare a fare una visita a Parigi.
— A chi?
— Capperi ! che ne so io ! forse alla signora di Longue-ville. Essa è onnipotente laggiù; essa m'aiuterà. Fatemi solo sapere se siete determinato, poiché se lo siete penserò cosa posso fare di meglio.
— Perchè non arrischiate di essere arrestato insieme a me, Aramis? — disse Athos.
— No, grazie.
— Se ci arrestano tutti e quattro riuniti, io son sicuro