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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   aie • era dunque facile, in mezzo a quella confusione, ?Uapstare sconosciuti come i nostri uomini avrebbero desi-di re ' p, altronde le conferenze erano state sospese e d tare due gentiluomini in quel momento, fossero pure frondisti di primo rango, sarebbe stato un attentare ai di-
   TltT1 due1 amicf credevano che tutti fossero preoccupati dal • ro che li tormentava. Si mischiarono ai crocchi, cre-Sendo di sentir dire qualche cosa di d'Artagnan e di Por-fi^11 ma tutti erano occupati solo di articoli e di emendati Athos era d'opinione d'andare diritti dal ministro.
   Amico mio, — osservò Aramis^— quello che dite è h Ilo ma guardatevi bene, la nostra sicurezza è in relazione Ila nostra oscurità. Se noi ci facciamo conoscere in un modo o nell'altro, noi andremo a raggiungere i nostri amici in nualche carcere sotterraneo, di dove non ci tirerà fuori neanche il diavolo. Procuriamo di non trovarli per combinazione, bensì a nostro capriccio. Arrestati a Compiègne essi sono stati condotti a Rueil, come ne abbiamo avuto certezza a Louvres ; condotti a Rueil essi sono stati interrogati dal cardinale, che dopo questo interrogatorio, li ha tenuti presso di sè o li ha inviati a San Germano. Quanto alla Bastiglia essi non ci sono affatto, poiché la Bastiglia è dei frondisti, e il figlio di Broussel vi comanda. Essi non sono morti, poiché la morte di d'Artagnan farebbe del fracasso. Riguardo a Porthos, lo credo eterno come Dio, benché sia meno paziente. Non disperiamo, attendiamo e rimaniamo a Rueil. Ma cosa avete? voi impallidite!!
   _ Ho _ disse Athos con voce tremante, — che mi
   opprime il ricordo che al castello di Rueil il cardinale di Ri-chelieu aveva fatto costruire una spaventosa prigione perpetua...
   — Oh, state tranquillo, — disse Aramis, — il signor di Richelieu era un gentiluomo, eguale a noi tutti per la nascita, e nostro superiore per posizione. Egli poteva al pari di un re toccare alla testa il più -alto di noi e fargliela vacillare sulle spalle. Ma il signor Mazarino è un gaglioffo che può tutt'al più prendere pel bavero come uno sbirro. Rassicuratevi dunque, amico, io insisto nel dire che d'Artagnan e Porthos 6ono a Rueil, vivi e saldi in gambe.
   — Non importa, — disse Athos, — basterebbe che ottenessimo dal Coadiutore di partecipare alle conferenze e così noi entreremmo a Rueil.
   — Con tutti quei terribili togati! vi pensate mio caro?