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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 184 —-
   freneticamente ; uno dei due teneva in mano un cartello in cui era scritto in lingua spaglinola: « Ci seguono ».
   _ Qk! qJj! _ disse Athos, — la cosa e chiara come il
   giorno Quantunque fosse inseguito, d'Artagnan si sarà fermato cinque minuti qui ; ciò prova del resto che non era inseguito molto da vicino; forse sarà riuscito a fuggire.
   Aramis scosse la testa.
   _ ge f06se scappato, noi l'avremmo riveduto, oppure
   ne avremmo sentito parlare.
   _ Avete ragione, Aramis, continuiamo.
   Dire l'inquietudine e l'impazienza dei due gentiluomini, sarebbe cosa 'impossibile. L'inquietudine era propria del cuore tenero e amichevole di Athos; l'impazienza era comune allo spirito nervoso e facile a sviarsi di Aramis. Perciò essi galopparono per tre o quattro ore con la frenesia dei due cavalieri disegnati sul muro. Improvvisamente in uno stretto passaggio, rinchiuso tra due versanti, videro la strada mezzo ostruita da una pietra enorme. Il suo posto primiero era indicato su uno dei fianchi dei versanti, e quella specie di alveolo che vi aveva lasciato in seguito all'estrazione, provava che non aveva potuto franare da sola, mentre il suo peso indicava che per smuoverla erano occorse le braccia di un Encelado o di un Briareo.
   Aramis si fermò.
   — Oh! — esclamò osservando la pietra, là dentro vi è dell'Aiace di Talamone o del Porthos. Discendiamo se credete, conte, ed esaminiamo questa roccia.
   Tutti e due discesero. La pietra era stata posta collo scopo evidente di ostacolare il cammino dei due cavalieri. Perciò era stata messa dapprima di traverso ; poi i cavalieri avevano trovato quell'impedimento, erano discesi da cavallo e l'avevano tirato da parte.
   I due amici esaminarono la pietra da tutti i lati esposti alla luce; essa non mostrava nulla di straordinario. Essi allora chiamarono Blaisois e Grimaud. In tutti e quattro riuscirono a rotolare la pietra. Dalla parte che poggiava a terra era scritto: « Otto cavalleggeri ci inseguono. Se arriviamo sino a Compiègne, ci fermeremo al Pavone-Coronato ; l'albergatore è un nostro amico ».
   — Ecco una cosa positiva, — disse Athos, — e nel primo come nel secondo caso sapremo come regolarci. Andiamo dunque al Pavone-Coronato.
   Sì, — disse Aramis; — ma se noi vogliamo arrivarci,