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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 173 —-
   meglio di tutti quali erano le proposte, a chi erano state fatte e chi le aveva fatte.
   — E questa casa dove sono i plenipotenziari, — domandò Athos, — a chi appartiene ?
   — Al signor di Chanleu, che comanda le nostre truppe a Charenton. Dico le nostre truppe, perchè suppongo che le signorie vostre siano della fronda.
   — Ma... press'a poco, — disse Aramis.
   — Eh ! certo, signore ; voi la sapete meglio di chiunque, in questi tempi non si può dire propriamente cosa si è.
   — Noi siamo partigiani del re e dei principi, — disse Athos.
   — Comunque bisogna intenderci, — disse Chàtillon: il re è con noi, ed ha per generalissimi i signori d'Orléans e di Condé.
   — Sì, — disse Athos, — ma il suo posto è nelle nostre file coi signori di Conti, di Beaufort, d'Elboeuf e di Bouillon.
   — Può darei forse, — disse Chàtillon, — e si sa che per mio conto ho assai poca simpatia pel signor di Mazarino ; i miei interessi sono pure a Parigi ; sono involto in un jJro-cesso dal quale dipende la mia sostanza, e tal quale mi vedete, torno ora dall'avvocato...
   — Da Parigi ?
   — No, da Charenton... il signor Violi, che voi conoscete di nome, un uomo eccellente, un po' testereccio ; ma non è del parlamento per nulla. Contavo di vederlo ieri sera, ma il nostro incontro mi ha impedito di occuparmi dei miei affari. Ora, siccome gli affari bisogna sbrigarli, ho approfittato della tregua ed eccomi in mezzo a voi.
   — Il signor Violi consulta dunque all'aria aperta? — domandò Aramis ridendo.
   — Sì, signore, ed anche a cavallo. Comanda cinquecento pistolieri, oggi, e gli ho fatto visita accompagnato da questi due cannoncini, alla testa dei quali mi avete veduto con vostra grande meraviglia. Non l'ho riconosciuto sulle prime, devo confessarlo, porta una lunga spada al fianco e delle pistole alla cintola, il che gli dà un'aria formidabile che vi farebbe piacere, se voi aveste la fortuna di incontrarlo.
   — Se è così interessante da vedersi, si può cercarlo espressamente, — disse Aramis.
   --- Bisognerebbe che vi affrettaste, signore, poiché le discussioni non possono durare molto tempo ancora.