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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 169 —-
   ricevuto un messaggio dal principe di Condó, è andato a raggiungerlo a Saint Cloud e non è più ritornato.
   — Non avete veduto madama di Chevreuse?
   — Essa non era in casa. E voi, Aramis, dovevate passare da madama di Longueville?
   — Oi sono stato infatti.
   — Or bene?
   — Nemmeno essa era in casa, ma almeno aveva lasciato l'indirizzo della 6ua nuova abitazione.
   •— Dove stava ?
   — Indovinatelo, tra mille!
   — Come volete ch'io indivini dov'è a mezzanotte la più bella e la più attiva di tutte le frondiste? giacché presumo che siate andato da lei quando mi avete lasciato !
   — Al Palazzo di città, mio caro!
   — Come, al Palazzo di Città ! L'hanno dunque nominata podestà dei mercanti?
   — No, ma si è creata regina di Parigi per interim, e siccome ella non ha ardito di primo acchito ad andare a stabilirsi a Palazzo Reale o alle Tuileries, si è collocata, al Palazzo Municipale, ove ella dà senza tregua un erede od una ereditiera a quel caro duca.
   — Voi non mi avevate messo al fatto di questa circostanza, Aramis, — disse Athos.
   — Ohibò ! è vero ! fu una dimenticanza però, scusatemi.
   — Adesso, — disse Athos, — che faremo sino a questa sera? Eccoci nell'ozio a quanto pare.
   — Voi dimenticate, amico mio, che abbiamo il lavoro già bello e preparato.
   — Dove?
   — Da parte di Charenton, perbacco ! ho la speranza, in seguito alla sua promessa, di incontrare colà un certo signor di Chàtillon che detestavo da molto tempo.
   — E per quale motivo?
   — Perchè è un fratello di un certo signor di Coligny.
   — Ah, è vero, dimenticavo... il quale ha preteso l'onore di essere vostro rivale. Egli è stato punito molto crudelmente di quell'audacia, mio caro, e davvero, ciò dovrebbe bastarvi.
   — Sì, ma cosa volete? ciò non mi basta affatto. Io tengo Tancore; è il solo punto pel quale tengo alla chiesa. Però, come comprendete Athos, voi non avete nessun obbligo di seguirmi ! .
   — Suvvia, — disse Athos, — voi scherzate 1