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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 157 —-
   loro, che noi siamo capaci di qualche cosa. Del resto, io non sono dispiacente che abbiano differito la cosa a domani, poiché credo che questa sera avremo qualche cosa di meglio da fare che tirar di spada.
   — Cosa abbiamo da fare?
   — Ei diamine ! abbiamo da fare a prendere Mazarino !
   Athos protrasse sdegnosamente le labbra.
   — Queste spedizioni non mi piacciono, voi lo sapete, Aramis.
   — Perchè?
   — Perchè somigliano a delle sorprese.
   — Davvero Athos, che voi sareste un generale d'esercito molto particolare ; voi non vi battereste che co'l sole ; voi avvisereste il nemico a che ora lo attacchereste, e vi guardereste bene dal tentar di notte alcunché contro di lui, per paura che vi si accusasse di aver approfittato dell'oscurità.
   Athos sorrise.
   — Voi sapete che non si può mutare il proprio temperamento, — diss'egli, — d'altra parte, voi sapete dove noi siamo; e 6e l'arresto di Mazarino fosse un male piuttosto che un bene? un imbarazzo invece d'un trionfo?
   — Dite, Athos, che voi disapprovate la mia proposta.
   — Niente affatto, credo al contrario che sia di buona guerra; però...
   — Però che cosa?
   — Credo che voi non avreste dovuto far giurare quei signori di non dir nulla a Mazarino; poiché facendo loro giurare così, voi avete quasi preso l'impegno di non far nulla.
   — Non ho preso alcun impegno, lo giuro ; io mi considero come perfettamente libero, suvvia, andiamo Athos'
   — Dove?
   — Dal signor di Beaufort e dal signor di Bouillon; diremo loro cosa c'è di nuovo.
   — Sì ma ad un patto: cioè che non cominciamo dal Coadiutore. È un prete; è uno scienziato 6ui casi di coscienza, e noi gli conteremo il nostro.
   — Ah! — disse Aramis, — ci guasterà tutto, si approprerà di tutto; finiamo con lui, invece di incominciare.
   Athos sorrise. Si vedeva che aveva in fondo al cuore un pensiero che non diceva.
   — Or bene, sia, — diss'egli, — da chi cominceremo ?
   — Dal signor di Bouillon se non v'incomoda ; è il primo che si presenta sulla nostra via.