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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 155 —-
   — Signore! — esclaṃ Chàtillon.
   —- Che ne è avvenuto del signor di Bruy? — domanḍ ironicamente Aramis. — Non sarebbe andato per caso a cambiare la sua fisionomia che somiglia troppo a quella di monsignor Mazarino ? Si sa ohe a palazzo reale vi è un gran numero di moschettieri italiani di ricambio da quella di Arlecchino a quella di Pantalone.
   — Ma voi ci provocate, mi pare, -— disse Flamarens. L — Ah, voi lo credete soltanto, signore !
   p — Cavaliere! cavaliere! — disse Athos.
   — Eh, lasciatemi fare dunque, — disse Aramis con molto buon estro, — voi sapete che non amo le faccende che rimangono per via.
   — Terminate, — disse Chàtillon con un'alterigia che non la cedeva per nulla a quella di Aramis.
   Aramis s'inchiṇ.
   — Signori, — diss'egli, — un altro al posto di me e del conte de La Fere vi farebbero arrestare, poiché abbiamo degli amici a Parigi, ma noi vi offriamo un mezzo di partire senza essere disturbati. Venite a ragionare cinque minuti con noi con la spada in mano su questa terrazza abbandonata!
   — Volentieri, — disse Chàtillon.
   — Un momento, signori, — esclaṃ Flamarens. — So bene che la proposta è seducente, ma a quest'ora è impossibile accettarla.
   — E perchè? — disse Aramis col suo fare motteggiatore; — è la vicinanza di Mazarino che vi rende coś prudenti ?
   — Ma, voi comprenderete, Flamarens, — disse Chàtillon, — non rispondere sarebbe una vergogna pel mio nome ed il mio onore.
   — È pure il mio parere, — disse Aramis.
   — Voi non risponderete, peṛ, e questi signori saranno sempre, ne sono certo, del mio parere.
   Aramis scosse la testa con un gesto d'incredibile insolenza.
   Chàtillon vide quel gesto e porṭ la mano alla spada.
   — Duca di Flamarens, voi dimenticate che domani voi comanderete una spedizione della più alta importanza, e che designato da monsignor il principe, gradito dalla regina, fino a domani sera voi non vi appartenete.
   — Sia pure. A dopo domani mattina dunque, — disse Aramis.