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— Or dunque! signori? — esclamò la regina d'Inghilterra scorgendo Athos ed Aramis. — Eccovi affine, amici fedeli ma i corrieri di Stato vanno ancora più svelti di voi. La corte è stata istruita degli avvenimenti di Londra, ed ecco i signori di Flamarens e di Chàtillon che mi portano le più recenti informazioni da parte di Sua Maestà la regina Anna d'Austria.
Athos ed Aramis si guardarono; quella tranquillità, quella gioia anzi che brillava negli occhi della regina li colmavano di stupore.
— Vogliate continuarle, — diss'ella, rivolgendosi ai signori di Flamarens e di Chàtillon; — voi dunque dicevate che Sua Maestà Carlo I, il mio augusto signore, era stato condannato a morte ad onta del voto contrario della maggior parte dei sudditi inglesi?
— Sì, madama, — 'balbettò Chàtillon.
Athos ed Aramis si guardarono sempre più stupefatti.
— E che condotto sul patibolo, — continuò la regina, — condotto sul patibolo... o mio Dio! o mio re!... era stato salvato dal popolo indignato?
— Sì, madama, — rispose Chàtillon con una voce così sommessa, che i due gentiluomini fecero fatica a intendere queir affermazione per quanto prestassero molta attenzione.
La regina giunse le mani con generosa riconoscenza, mentre sua figlia passava un braccio intorno al collo della madre e l'abbracciava cogli occhi roridi di lacrime di gioia.
— Ora non mi resta che a presentare a Vostra Maestà i nostri umili rispetti, — disse Chàtillon, al quale quella parte sembrava dar fastidio poiché arrossiva a vista d'occhio 6otto lo sguardo penetrante di Athos.
— Un momento ancora, signori, — disse la regina fermandoli col gesto. — Un momento, di grazia! poiché sono qui i signori de La Fère e d'HerbVay che, come avete potuto sentire, arrivano da Londra, e che vi daranno forse, come testimoni oculari, dei particolari che voi non conoscete. Voi porterete quei particolari alla regina, la mia buona sorella. Parlate, signori, parlate, vi ascolto. Non mi nascondete nulla; non risparmiatemi niente. Dal momento che Sua Maestà vive ancora, e che l'onore regale è salvo, tutto il resto mi è indifferente.
Athos impallidì e portò la mano al cuore.
— Or bene, — disse la regina che vide quel movimento e quel pallore, — parlate dunque, signore, ve ne prego.