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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 151 —-
   presentava un aspetto tale che Aramis, l'uomo più proclive ai sentimenti bellicosi che fosse possibile incontrare, fu abbagliato a quella vista. Giunsero dalla regina; ma fu giocoforza di attendere in anticamera, poiché in quel momento la regina dava udienza a dei gentiluomini che portavano delle notizie dall'Inghilterra.
   — Anche noi, — disse Athos ai servitori che gli diedero quella risposta, — non solo noi rechiamo delle nuove dall'Inghilterra, ma veniamo anche da quella nazione.
   — Come vi chiamate voi signori ? —domandò il servitore.
   — Il signor conte de La Fère e il cavaliere d'Herblay, — disse Aramis.
   — Ah! in questo caso, — disse il servo, udendo quei nomi che tante volte la regina aveva pronunciato desiderandoli, — in questo caso l'affare cambia, e credo che Sua Maestà non mi perdonerebbe di farvi aspettare un momento solo. Seguitemi, vi prego.
   E camminò avanti seguito da Athos e da Aramis.
   Giunto alla camera ove stava la regina, fece segno d'aspettare, e aprendo la porta disse:
   — Madama, spero che Vostra Maestà mi perdonerà di aver disubbidito ai suoi ordini, quando saprà che coloro che vengo ad annunciarvi sono i signori conte de La Fère e cavaliere d'Herblay.
   A quei due nomi la regina lanciò un grido di gioia che i due gentiluomini udirono dal luogo in cui si erano fermati.
   — Povera regina! — mormorò Athos.
   — Oh ! entrino pure ! entrino ! — esclamò a sua volta la principessina, slanciandosi verso la porta.
   La fanciulletta non lasciava mai sua madre e si provava a far dimenticare colle 6ue cure filiali l'assenza dei suoi due fratelli e di sua sorella.
   — Entrate, entrate, signori, — diss'ella, aprendo la porta lei stessa.
   Athos ed Aramis si presentarono. La regina era seduta nella sua poltrona, e davanti a lei stavano ritti due dei tre gentiluomini* che essi avevano incontrato nel corpo di guardia.
   Erano i signori di Flamarens e Gaspard di Coligny, duca di Chàtillon, fratello di quello che era stato ucciso sette od otto anni prima in un duello sulla Piazza Reale, duello che aveva avuto luogo a proposito di madama di Longueville.
   All'annuncio dei due amici, essi diedero un passo indietro e si scambiarono alcune parole con voce sommessa.