Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 3) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (152/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (152/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 150 —-
   — fate attenzione, perchè uno dei tre uomini che è uscito poco fa, m'ha detto sottovoce di non fidarmi di questi si-
   firnori.
   _ jjd j0 _ rispose Planchet con maestà, — vi dico
   che 'li conosco e che rispondo io.
   Detto questo strinse la mano a Grimaud, che parve molto onorato di quella distinzione. ^
   _ Arrivederci, dunque, capitano, — riprese Aramis col
   suo tono beffardo; — se ci accadesse qualche cosa, noi ci appelleremmo a voi.
   _ Signore, — disse Planchet, — in questa come in ogni
   occasione, io sono sempre il vostro servo.
   — Questo mariuolo ha dello spirito, e molto, — disse Aramis montando a cavallo.
   — E come volete che non ne abbia, — disse Athos mettendosi in sella egli pure, — dopo aver spazzolato per tanto tempo i cappelli del suo padrone?
   LXXXI.
   Gli Ambasciatori. »
   I due amici si misero tosto in cammino, discendendo la china ripida del sobborgo; ma giunti in basso di quel declivio, essi videro con grande meraviglia che le vie di Parigi erano cambiate in fiumi, e le piazze in laghi.
   In conseguenza delle pioggie che avevano imperversato durante il mese di gennaio, la Senna aveva straripato ed aveva invaso a poco a poco circa metà della capitale.
   Athos ed Aramis entrarono coraggiosamente in quell'inondazione coi loro cavalli; ma tosto i poveri cavalli furono immersi fino al petto, e bisognò che i due gentiluomini si decidessero a lasciarli ed a prendere una barca : cosa che fecero, dopo aver raccomandato ai servitori di attenderli in piazza.
   Perciò giunsero al Louvre in barca. Era notte alta, e Parigi visto così alla luce di alcuni pallide lanterne tremolanti, in mezzo a tutti quegli stagni, colle sue barche cariche di pattuglie dalle armi scintillanti, con tutti quei gridi di sveglia scambiati di notte da un posto all'altro, Parigi