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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ___ 147 —
   particolare a prendere degli ordini dall'ufficiale del poeto, uscì, e additando i tre gentiluomini ai quali consegnò un foglio, disse:
   — I passaporti sono in regola, lasciate passare i tre signori.
   I tre gentiluomini fecero un oenno col capo e si affrettarono ad approfittare del permesso e della strada che, dietro l'ordine del sergente, si apriva davanti a loro.
   Aramis li seguì cogli occhi ; mentre il più piccolo gli passava davanti, egli strinse fortemente la mano di Athos.
   — Che avete mio caro? — domandò costui.
   — Ho... è una visione di sicuro.
   Poi rivolgendosi al sergente aggiunse:
   — Ditemi un po', signore, conoscete voi i tre gentiluomini che sono appena usciti da qui ?
   — Io li conosco dal loro passaporto; sono i signori di Flamarens, di ChatiMon e di Bruy, tre gentiluomini della fronda che vanno a raggiungere monsignore duca di Lon-gue ville.
   — È strano, — disse Aramis, rispondenti al suo pensiero piuttosto che rispondere al sergente, — mi tjra
   di riconoscere Mazarino in persona.
   II sergente scoppiò a ridere.
   — Egli, — disse, — arrischiarsi tra di noi per essere impiccato, non sarà tanto idiota!
   — Ohibò ! — disse Aramis, — posso essermi ingannato, non ho l'occhio infallibile di d'Artagnan.
   — Chi parla qui di d'Artagnan ? — domandò l'ufficiale, che in quel momento stesso compariva sulla soglia della stanza.
   — Oh! — esclamò Grimaud, spalancando gli occhi.
   — Che ? —domandarono nel contempo Athos ed Aramis.
   — Planchet ! — rispose Grimaud ; — Planchet colla gor-gera !
   — Signori de La Fère e d'Herblay, — esclamò l'ufficiale, — di ritorno a Parigi ! Oh ! quale gioia, signori, per me ! poiché son sicuro che voi venite ad unirvi al principe !
   — Come vedi, caro Planchet, — disse Aramis, mentre Athos sorrideva vedendo il grado importante che occupava nella milizia borghese l'antico collega di Mousqueton, di Bazin e di Grimaud.
   > :— Ed il signor d'Artagnan, di cui voi parlaste poco fa, signor d'Herblay, posso osare domandarvi se avete sue nuove ?