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lancia entro otto giorni, e trascoreo quel lasso di tempo, 86 egli non ubbidiva, dava ordine a tutti i sudditi del re di
avventarglisi contro.
Quella energica risposta, la quale la Corte era ben lungi dall'aspettarsi, metteva al tempo stesso Parigi e Mazarino fuori della legge. Rimaneva da sapersi chi avrebbe il sopravvento, il parlamento o la Corte.
La Corte fece allora i suoi apparecchi d'attacco*, e Parigi i suoi preparativi di difesa. I borghesi erano quindi occupati all'opera ordinaria occorrente in tempo di sommossa, cioè a tirar delle catene ed a togliere il selciato alle vie, quando videro arrivare in loro aiuto, condotto dal Coadiutore, il principe de Conti, fratello del principe di Condé, ed il duca di Longueville, suo cognato. Allora essi furono rassicurati, poiché avevano con loro due principi del sangue, ed inoltre il vantaggio del numero. Quel soccorso insperato era giunto ai parigini il 10 gennaio.
Dopo una discussione burrascosa, il signor principe de Conti fu nominato generalissimo dell'esercito del re fuori di Parigi, con i signori duca d'Elboeuf e di Buillon ed il maresciallo di La Mothe per luogotenente generale. Il duca di Longueville senza carica e senza titolo, si accontentava d'assistere il suo cognato.
Quanto al signor di Beaufort, egli era giunto dal Vendo-mese recando, dice la cronaca, la sua cera altera, i suoi bei capelli lunghi e quella popolarità che gli valse il regno delle piazze.
L'armata parigina s'era allora formata con quella prontezza che i borghesi impiegano per travestirsi da soldati, quando sono spinti a quella trasformazione da un sentimento qualunque. Il 19, l'armata improvvisata aveva tentato un'uscita, piuttosto per assicurarsi e assicurare gli altri della propria esistenza che per tentare qualche cosa di serio, e faceva sventolare sopra la testa una bandiera, sulla quale si leggeva questo motto singolare: Noi cerchiamo il nostro re.
I giorni seguenti furono impiegati ad alcune altre operazioni parziali che non ebbero altro risultato che l'arresto di qualche drappello e l'incendio di due o tre case.
Venne così il primo giorno di febbraio ed era il primo di quel mese in cui i nostri quattro compagni erano giunti a Boulogne ed avevano preso la strada di Parigi ciascuno per proprio conto.
Verso la fine del quarto giorno di cammino essi evitarono