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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 142 —-
   Patiti come messaggeri diretti a Cromwell, noi siamo di-vitati partigiani di re Carlo; perchè in vece di concorrer § a far cadere la sua testa regale condannata dai tangheri esosi che si chiamano signori Mazarino, Cromwell, Joice, Pridge, Fairfax, eccetera, noi abbiamo tentato di salvarlo.
   -— È proprio vero, — disse Porthos ; — ma come volete che in mezzo alle gravi preoccupazioni che ha il generale Cromwell abbia avuto il tempo di pensare...
   — Cromwell pensa a tutto, Cromwell ha tempo per tutto; e credetemi, non perdiamo il nostro, che è prezioso. Noi non saremo sicuri che dopo aver visto Mazarino, ed anche...
   — Diavolo ! — disse Porthos, — e cosa diremo a Mazarino?
   — Lasciatemi fare, ho il mio piano; riderà bene chi riderà ultimo. Il signor Cromwell è molto forte; il signor Mazarino è molto astuto, ma preferisco fare il diplomatico con loro eie contro l'animaccia di Mordaunt.
   — Toh ! — disse Porthos, — fa piacere dire l'anima del signor Mordaunt.
   — In fede mia sì, — disse d'Artagnan; — ma mettiamoci in viaggio!
   Ed entrambi, senza perdere un momento, si diressero verso la strada di Parigi, seguiti da Mousqueton, che dopo aver avuto troppo freddo tutta la notte, in capo ad un quarto d'ora aveva già troppo caldo
   LXXX. Ritorno.
   Athos ed Aramis avevano seguito l'itinerario che aveva loro indicato d'Artagnan e avevano camminato piuttosto speditamente. Sembrava loro che sarebbe stato meglio venir arrestati vicino a Parigi piuttosto che lontano.
   Ogni sera per tema di essere arrestati durante la notte, essi tracciavano sia sui muri che sui vetri i segni di riconoscimento stabiliti ; ma ogni mattina 6Ì svegliavano liberi con loro grande stupore.
   Man mano che si appressavano a Parigi, i grandi avveni-