Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 3) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (143/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (143/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 141 —-
   altri. Quei quattro uomini riuniti dalla stretta fraterna, non avevano certo che un'anima sola in quel momento.
   Blaisois e Grimaud dovevano seguire Athos ed Aramis, Mousqueton bastava a Porthos e a d'Artagnan.
   Spartirono, come avevano sempre fatto, il denaro con fraterna regolarità, indi dopo aversi stretto la mano individualmente e di essersi mutualmente ripetuta l'assicurazione di una amicizia eterna, i quattro gentiluomini si separarono per prendere ognuno la via convenuta, non senza voltarsi indietro, non senza inviarsi ancora delle parole affettuose che venivan ripetute dall'eco delle dune.
   Finalmente si perdettero di vista.
   — Sacripante! d'Artagnan, — disse Porthos, — bisogna che ve lo dica subito, poiché io non saprei mai custodire nel cuore qualche segreto contro di voi, io non vi ho mai veduto agire come in questa contingenza!
   — Perchè ? —domandò d'Artagnan con sorriso malizioso.
   — Perchè, se è vero come voi dite, che Athos ed Aramis sono in pericolo veramente, non è questo il momento di abbandonarli. Io vi confesso che ero dispostissimo a seguirli e che li seguirò ancora fino a ritrovarli, a dispetto di tutti i Mazarini della terra.
   — Voi avreste ragione, Porthos, se le cose stessero così ; ma sappiate un piccolo particolare, che quantunque sia esiguo, cambierà del tutto l'andamento delle vostre idee: si è che non sono quei signori che corrono il più grave pericolo, ma siamo noi ; vale a dire che noi li lasciamo non per abbandonarli, ma per non comprometterli.
   — Davvero ! — disse Porthos, spalancando i suoi occhioni meravigliati.
   — Ma sicuro; se essi sono arrestati, andranno semplicemente alla Bastiglia ; ma se siamo presi noi, andiamo sulla piazza di Grève.
   — Oh, oh, — disse Porthos, — siamo ben lontani da quella corona di barone che voi mi prometteste, d'Artagnan !
   — Ohibò! meno di quanto lo crediate, forse, mio caro Porthos, voi conoscete il proverbio: « Tutte le strade conducono a Roma ».
   — Ma perchè noi andiamo incontro ad un pericolo maggiore di quello di Athos e di Aramis? — domandò Porthos.
   — Perchè loro non hanno fatto altro che eseguire la missione avuta dalla regina Enrichetta, mentre noi .abbiamo tradito quella che abbiamo ricevuta da Mazarino; perchè