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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 139 —-
   il mio avviso è che per maggior sicurezza è meglio separarci.
   — Sì, — disse Aramis, — separiamoci.
   Porthos volle parlare per opporsi a quella risoluzione, ma d'Artagnan gli fece capire, stringendogli la mano, che doveva tacere. Porthos era molto ubbidiente a quei segni del suo compagno, del quale colla sua bonomia abituale riconosceva la superiorità intellettuale. Rimangiò quindi le parole che stavano per venirgli alle labbra.
   — Ma perchè mai dividerci? — disse Athos.
   — Perchè, — disse d'Artagnan, — noi siamo stati mandati a Cromwell dal signor Mazarino, io e Porthos ed invece di servire Cromwell abbiamo servito re Carlo I, il che non è la stessa cosa. Ritornando col signor de La Fère e d'Herblay, il nostro delitto è accertato ; ritornando soli, il nostro delitto rimane allo stato di dubbio, e col dubbio si conducono gli uomini molto lontano. Ora io voglio farmi vedere dalla gente che tengo sempre pel signor Mazarino.
   — Toh, — disse Porthos, — avete ragione!
   — Voi dimenticate, — disse Athos, — che non ci consideriamo niente affatto come prosciolti dalla nostra parola verso di voi, e che riconducendoci a Parigi...
   — In verità, Athos, — interruppe d'Artagnan, — io sono dolente che un uomo di spirito come voi dica sempre delle scempiaggini, delle quali arrossirebbe uno scolaretto di terza classe. Cavaliere, — continuò d'Artagnan rivolgendosi ad Aramis, che appoggiato fieramente sulla spada, quantunque avesse da prima emesso un'opinione contraria, si era arreso a quella del suo compagno, — cavaliere, comprendete quindi, che qui come sempre il mio carattere diffidente esagera. Io e Porthos non arrischiamo nulla in fin dei conti. Ma se per caso si provasse ciononostante ad arrestarci davanti a voi, allora non arresterebbero sette uomini come se ne arrestano tre; le spade vedrebbero il sole e la faccenda, pessima per tutti, diverrebbe una enormità che ci perderebbe tutti e quattro. D'altra parte se accade sventura a due di noi, non è meglio che gli altri siano in libertà per cavarli d'impaccio, per strisciare, arrampicarsi, minare, abbattere, e liberarli alla fine? E poi chi sa se noi non otterremo separatamente, voi dalla regina, e noi da Mazarino un perdono che ci rifiuterebbero ee fossimo riuniti? Andiamo, Athos, — disse d'Artagnan,
   prendete a destra; voi Porthos, venite a sinistra con