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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 136 —-
   — disse Porthos. — Scommettiamo che tu ti vedevi già spacciatole mangiato dal tuo^ padrone? . . , .
   _ gì signore, benche questa gioia che voi indovinate
   dentro di me, non sia mista, lo confesso, a un poco di tristezza. Comunque non mi lagnerei molto, se morendo avessi la certezza di esservi ancora utile.
   __Houston, — disse Porthos impietosito, — se noi non
   tornassimo mai più al castello di Pierrefonds, voi avrete, per vostra proprietà e pei vostri discendenti, il chiuso di vigne che domina il podere.
   _ E voi la chiamate la vigna della devozione.
   — Mouston, — disse Aramis, — per trasmettere alle future età il ricordo del vostro sacrificio.
   — Cavaliere, — disse d'Artagnan ridendo a sua volta,
   — voi avreste mangiato due Mouston senza troppa ripugnanza, non è vero, sopratutto dopo due o tre giorni di dieta?
   — Oh ! no, in fede mia, — riprese Aramis, — avrei preferito Blaisois; quello è meno tempo che lo conosciamo.
   Si comprende che durante quello scambio di facezie, che miravano sopratutto a distogliere la mente di Athos dalla 6cena che gli eTa toccata, ad eccezione di Grimaud, che sapeva che in ogni caso il pericolo, qualunque fosse, passerebbe sopra il suo capo, i servi non fossero punto tranquilli.
   Perciò Grimaud, senza prendere parte alla conversazione, muto secondo la sua abitudine, si schermiva come meglio poteva con un remo in ciascuna mano.
   — Remi dunque tu? — disse Athos.
   Grimaud rispose, facendo un cenno affermativo.
   — Perchè remi tu?
   — Per pigliar calore.
   Infatti mentre gli altri naufraghi tremavano dal freddo e battevano i denti, il silenzioso Grimaud sudava grossi goccioloni.
   D'improvviso Mousquenton mandò un grido di gioia, alzando sopra la sua testa la mano munita d'una bottiglia.
   — Oh, — diss'egli passando la bottiglia a Porthos, — oh! signore, siamo salvi! la barca è provvista di viveri.
   E frugando vivamente sotto il banco dove aveva trovato il prezioso campione, tirò fuori una dopo l'altra una dozzina di bottiglie simili, del pane ed un pezzo di bue salato.
   È inutile dire che quel bel trovato rese a tutti la gaiezza tranne ad Athos.
   Aociderba ! — disse Porthos,, che come ci ricorderemo,