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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 134 —-
   Porthos ruppe il silenzio per il primo.
   — Ho visto molte cose, ma nessuna mi ha commosso come quella che ho veduto ora. Cionondimento, per quanto sia turbato, vi dichiaro che mi sento felice in modo superlativo. Ho cento lire di meno eul petto, ma respiro al fine liberamente.
   Infatti, Porthos respirò con un rumore che faceva onore ai suoi polmoni.
   — Io non dirò quel che dite voi, Porthos, — disse Aramis; — io sono spaventato, al punto da non credere ai miei occhi, da dubitare di quanto ho visto, da cercare tutto intorno al canotto, e da attendere ad ogni minuto di veder comparire quel miserabile col pugnale in mano invece di tenerlo nel cuore.
   — Oh ! io sono tranquillo, — riprese Porthos ; — gli è stato inferto verso la sesta costola e il pugnale fu piantato dentro fino alla guardia. Io non vi faccio rimprovero, Athos, al contrario. Quando si colpisce, vuol dire che bisogna colpire. Perciò io vivo ora, adesso respiro e sono giulivo.
   — Non vi affrettate di cantar vittoria, Porthos ! — disse d'Artagnan. — Mai abbiamo superato un pericolo maggiore di quest'ultimo; poiché un uomo può combattere un uomo, ma non un elemento. Ora, noi siamo in mare, di notte, senza guida, in una fragile barca; se un colpo di vento fa rovesciare il canotto, noi siamo perduti.
   Mousqueton mandò un profondo sospiro.
   — Voi siete ingrato, d'Artagnan, — disse Athos ; — sì, ingrato di dubitare della Provvidenza nel momento in cui essa ci ha salvati tutti in modo così miracoloso. Credete che ci abbia condotti attraverso tanti pericoli per abbandonarci in seguito? Non mai. Noi siamo partiti con un vento d'ovest, e questo vento soffia ancora.
   Athos si orientò sulla stella polare.
   — Ecco il Carro, per conseguenza la c'è la Francia. Lasciamoci menare dal vento, e finche non cambierà, ci spingerà verso le coste di Calais o di Boulogne. Se la barca si capovolge noi siamo abbastanza forti e abili nuotatori, noi cinque almeno, per rovesciarla rimettendola in equilibrio, o per attaccarsi ad essa se questo sforzo è sopra le nostre forze. Ora, noi ci troviamo sulla rotta seguita da tutti i vascelli che vanno da Douvres a Calais e da Portsmouth a Boulogne; se l'acqua conservasse le traccie, il loro solco avrebbe segnato un avvallamento nel luogo in cui siamo.