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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 132 —-
   ¦— Ah ! mia rnadre, — esclamò Mordaunt con uno sguardo dardeggianti e con un accento di odio impossibile a descriversi, — io non posso offrirti che una vittima, ma sarà almeno quella che tu avresti scelto !
   E mentre d'Artagnan mandava un grido e Porthos alzava il remo e Aramis cercava un posto per colpire, una scossa spaventosa data alla barca fece cadere Athos nell'acqua, mentre che Mordaunt, lanciando un grido di trionfo serrava il collo e incrociava le gambe della sua vittima con le sue per paralizzarle ogni movimento, come avrebbe fatto un serpente.
   Per un momento, senza mandare un grido, senza chiamare aiuto, Athos provò a mantenersi alla superficie del mare, ma il peso trascinandolo, disparve a poco a poco; presto non si vide altro che i suoi capelli galleggianti ; poi tutto sparve, e un vasto ribollimento che a sua volta si acquietò indicò soltando il -posto, in cui i due si erano inabissati.
   Muti d'orrore, immobili, soffocati dall'indignazione e dallo spavento, i tre amici erano rimasti colla bocca aperta, gli occhi dilatati, le braccia tese; parevano statue, e ciò nondimeno, malgrado la loro immobilità, si sentiva battere i loro cuori. Porthos per primo tornò in se, e strappandosi i capelli a piene mani:
   — Oh ! — esclamò con un singhiozzo straziante, — perso un uomo simile sopratutto, oh ! Athos, Athos ! nobile cuore! disgrazia! disgrazia sopra di noi che t'abbiamo lasciato morire !
   — Sì, sì, — ripetè d'Artagnan, — disgrazia !
   -— Disgrazia! — mormorò Aramis.
   In quel momento, in mezzo al vasto cerchio illuminato dai raggi lunari, a quattro o cinque braccia dalla barca, lo stesso turbinare che aveva annunziato l'assorbimento si rinnovò, e si vide apparire prima dei capelli, poi un viso pallido cogli occhi aperti ma morti tuttavia, poi un corpo che, dopo d'essersi alzato sino al busto sopra il mare, si rovesciò mollemente sul dorso seguendo il capriccio dell'onda.
   Nel petto del cadavere era piantato un pugnale la cui impugnatura dorata scintillava.
   — Mordaunt ! Mordaunt ! Mordaunt ! — gridarono i tre amici. — È Mordaunt!
   — Ma Athos? — disse d'Artagnan.
   D'un tratto la barca piegò a sinistra sotto un peso nuovo