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Mordaunt non distava che tre o quattro bracciate per raggiungere la barca, poiché la vicinanza della morte sembrava dargli un vigore soprannaturale. #
_ Ohimè! — diss'egli, — sto per morire! voi dunque
uccidete anche il figlio come avete ucciso la madre! Eppure io non ero colpevole, secondo tutte le leggi divine ed umane un figlio deve vendicare sua madre. D'altronde, — aggiunse giungendo le mani, — se è un delitto, giacché mene pento, e ne domando perdono, devo essere perdonato.
Allora come 6e le forze gli fossero mancate, parve non poter più sostenersi sopra l'acqua, e un'ondata passò sulla sua testa e gli spense la voce.
— Oh, quella vista mi strazia il cuore! —disse Athos.
Mordaunt riapparve.
— Ed io, — rispose d'Artagnan, — io dico che bisogna finirla; signor assassino di vostro zio, signor carnefice di re Carlo, signor incendiario,, vi obbligo a lasciarvi colare a fondo; oppure se vi avvicinate ancora alla barca d'un sol braccio, vi rompo la testa col mio remo.
Mordaunt, preso da disperazione, s'avanzò d'una bracciata. D'Artagnan prese il remo con due mani, Athos si alzò.
— D'Artagnan, d'Artagnan, — esclamò; — d'Artagnan! figlio mio, ve ne supplico! Il disgraziato sta per morire, ed è spaventoso lasciar morire un uomo senza tendergli la mano, quando non si ha che da tenderla per salvarlo. Oh! il mio cuore mi proibisce una simile azione; io non posso resistere, bisogna che viva!
— Perdio ! — rispose d'Artagnan, — perchè non vi abbandonate subito coi piedi e le mani legate a quel miserabile? Sarebbe cosa più spiccia. Ah! conte de La Fère, voi volete morire per lui; ebbene! io vostro figlio, come mi chiamate, non lo voglio !
Era la prima volta che d'Artagnan resisteva ad una preghiera che Athos gli rivolgeva chiamandolo suo figlio.
Aramis trasse freddamente la spada, che aveva portato tra i denti nuotando.
— Se pone la mano sulla spond. — diss'egli, — gliela taglio com'è vero che è un regicida.
Ed io, — disse Porthos, — aspettate...
— Che fate? — domandò Aramis.
— Vado a buttarmi in acqua per strozzarlo.
— Oh. signore, — esclamò Athos con un sentimento irresistibile, — siamo uomini, siamo cristiani!