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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 128 —-
   brazione nell'aria, in capo ad un istante si sarebbe creduto die non fosse accaduto nulla.
   Ma la feluca era scomparsa nel mare ed i suoi tre uomini erano annientati.
   I quattro amici avevan visto tutto, nessun particolare di quel dramma terribile era loro sfuggito. Per un istante inondati da quella luce abbagliante che aveva rischiarato il mare a più di una lega di lontananza, si avrebbe potuto vederli ciascuno in uno atteggiamento diverso, mentre esprimevano lo spavento che malgrado i loro cuori di bronzo non potevano sottrarsi dal provare. Presto la pioggia di fiamme cadde tutt'intorno a loro ; poi finalmente il vulcano si spense come abbiamo raccontato, e tutto ritornò nell'oscurità, sia la barca galleggiante che l'oceano agitato.
   Restarono per un momento silenziosi e abbattuti. Porthos e d'Artagnan, che avevano preso un remo ciascuno, lo tenevano macchinalmente sopra l'acqua appoggiandovisi sopra con tutto il peso del loro corpo, e tenendolo stretto coi pugni chiusi.
   — Parola d'onore, — disse Aramis, rompendo per primo quel silenzio mortale, — per questa volta, credo che tutto sia finito.
   — A me, milord ! aiuto, soccorso ; — gridò una voce lamentevole i di cui accenti pervennero ai quattro amici, come se avessero sentito parlare uno spirito marino.
   Tutti si guardarono intorno. Anche Athos trasalì.
   — È desso, è la sua voce, — diss'egli.
   Tutti rimasero muti, poiché tutti come Athos avevano riconosciuto quella voce. Ma i loro sguardi dalle pupille dilatate si volsero nella direzione, in cui era scomparso il bastimento, facendo degli sforzi inauditi per penetrare l'oscurità.
   In capo ad un istante cominciarono a intravedere un uomo; si avvicinava navigando con vigore.
   Athos stese lentamente il braccio verso di lui, mostrandolo col dito ai suoi compagni.
   — Sì, sì, — disse d'Artagnan, — lo vedo bene.
   — Sempre lui! — disse Porthos respirando come un mantice da fucina. — Ah, capperi, ma è dunque di ferro?
   — O mio Dio! — mormorò Athos.
   Aramis e d'Artagnan si parlavano all'orecchio.
   Mordaunt mosse ancora parecchie bracciate, e alzando una mano in segno di destrezza sopra il mare;