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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 122 —
   _ Cavaliere, — gli disse, — alzatevi e non fate il minimo rumore. .
   Aramis 6Ì svegliò. D'Artagnan gli ripete l'invito stringendogli la mano. Aramis ubbidì.
   _ Avete Athos alla vostra sinistra, — diss'egli, — avvertitelo com'io ho avvertito voi.
   Aramis svegliò facilmente Athos, il cui sonno d'ordinario era leggero come è generalmente quello di tutte le per-sono esili e nervose; ma ebbero maggior difficoltà a svegliare Porthos. Stava per domandare le cause e le ragioni di quella interruzione del suo sonno, che gli pareva molto spiacevole, quando d'Artagnan, per tutta spiegazione, gli mise la mano sulla bocca.
   Allora il nostro Guascone allungando le braccia e tirandolo a se, chiuse nel loro cerchio le tre teste dei suoi amici, in modo che quasi si toccassero.
   — Amici, — diss'egli, — noi dobbiamo immediatamente abbandonare il battello, altrimenti moriamo tutti.
   — Ohibò ! — disse Athos, — ancora ?
   — Sapete chi era il capitano del bastimento?
   — No.
   — Era il capitano Groslow.
   — Groslow! — fece Aramis, — diavolo!
   Un fremito dei tre moschettieri apprese a d'Artagnan che il suo discorso stava per fare qualche impressione sui suoi amici.
   — Chi è mai colui ? — domandò Porthos, — io non me lo ricordo più.
   — Quello che ha rotto la testa a Parry, e che s'appresta ora a rompere la nostra.
   — Oh bella !
   — Ed il suo luogotenente sapete chi è?
   — Il suo luogotenente? non ne ha, — disse Athos. — Non c'è luogotenente in una feluca montata da quattro uomini.
   — 'Sì, ma il signor Groslow non è un capitano come gli altri, egli ha un luogotenente, e questo luogotenente si chiama Mordaunt.
   Stavolta più che un fremito, s'udì quasi un grido tra i moschettieri. Quegli uomini invincibili erano aggiogati dalla potenza misteriosa e fatale che quell'uomo esercitava su di essi, e provavano del terrore solo a sentirne pronunciare il nome.
   — Che fare? — disse Athos.