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alla quale Mousqueton era già seduto, e presso la quale riuscì a sedersi; — la vostra bottiglia di vimini, l'avete perduta ?
— No, — disse Mousqueton, — ma l'ha tenuta Parry. Questi diavoli di scozzesi hanno sempre sete. E voi, Grimaud, — domandò Mousqueton al suo compagno, che rientrava dopo aver accompagnato d'Artagnan nel suo giro d'ispezione, — avete sete?
— Come uno scozzese, — rispose Grimaud laconicamente.
E si sedette vicino a Blaisois ed a Mousqueton, tirò
fuori un taccuino di tasca, e si mise a fare i conti della società di cui era economo.
— Oh! basta! basta! — disse Blaisois, — ecco la mia mente che s'imbroglia !
— Se è così, — disse Mousqueton con tono dottorale, — prendete un po' di nutrimento.
— Voi la chiamate nutrimento quella roba? — disse Blaisois, accompagnando con una cera da far pietà il dito sdegnoso con cui mostrava il pane d'orzo ed il boccale di birra.
— Blaisois, — riprese Mousqueton, — ricordatevi che il pane è il vero nutrimento del francese, e che il francese non ne ha tutti i giorni, domandatelo a Grimaud.
— Sì, ma la birra, — riprese Blaisois con una prontezza che faceva onore al suo spirito responsivo, — ma la birra, è forse la vera bevanda?
— In quanto a questo, — disse Mousqueton, preso nel dilemma e abbastanza imbarazzato nel rispondere, — devo confessare che non lo è, e che la birra gli è tanto antipatica quanto il vino agli inglesi.
— Come, signor Mouston, — disse Blaisois, che questa volta dubitava delle profonde conoscenze di Mousqueton per le quali, nelle circostanze ordinarie della vita, aveva tuttavia la più completa ammirazione ; —' come, signor Mouston, gli inglesi non amano il vino?
— Essi lo detestano.
— Ma li ho visti berne io, al contrario.
— Per penitenza ; e la prova, — continuò Mousqueton ringalluzzandosi, — si è che un principe è morto un giorno perchè l'avevano messo in un barile di malvasia. Ho inteso raccontare il fatto dall'abate d'Herblay.
Che imbecille 1 — difese Blaisois, — vorrei io essere ai suo posto 1