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Venti anni dopo (volume 3)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 96 — .
   -— Nessuna, signore, — disse Mordaunt, cavando a sua volta la spada e appoggiandone la punta sul suo stivale.
   Al momento in cui d'Artagnan fu certo che il suo desiderio era appagato e che il suo uomo non gli sarebbe sfuggito, riprese la sua tranquillità, la sua calma e la sua consueta lentezza per mettersi a preparare quella grave faccenda che si chiama duello. Rialzò prontamente i suoi manicotti, sfregò la suola del piede destro sul 'pavimento, cosa che non gli impedì di notare che, per la seconda volta, Mordaunt lanciava intorno a se uno sguardo singolare che già una volta aveva afferrato di passaggio.
   — Siete pronto signore? — gli disse al fine.
   — Sono io che vi aspetto, signore, — rispose Mordaunt, sollevando la testa e guardando d'Artagnan con uno sguardo di cui sarebbe impossibile rendere l'espressione.
   — Allora mettetevi in guardia, signore, — disse il Guascone, — poiché io tiro abbastanza bene alla spada.
   — Ed io pure, — disse Mordaunt.
   — Tanto meglio, così non avrò rimorsi di coscienza. In guardia !
   — Un momento, — disse il giovane, —- impegnate la vostra parola, che voi non mi farete impeto che uno dopo l'altro.
   — È per aver il piacere di insultarci che ci domandi ciò, piccolo serpente ? — disse Porthos.
   — No, è per avere la coscienza tranquilla, come diceva il signore poco fa.
   — Deve essere per altro scopo, — ribattè d'Artagnan scuotendo il capo e guardando attorno a sè con una certa inquietudine.
   — Parola da gentiluomo! — dissero insieme Aramis e Porthos.
   — In questo caso, signori, — disse Mordaunt, — ponetevi in qualche angolo come fa il signor conte de La Fère, che se non vuole battersi, mi sembra conosca almeno le regole del combattimento, e lasciateci dello spazio; stiamo per averne bisogno.
   — Sia, — disse Aramis.
   — Ecco dei begli imbarazzi! — disse Porthos.
   — Scostatevi signori, — disse d'Artagnan, — non bisogna lasciare al signore il minimo pretesto di condursi male, perchè, salvo il rispetto che gli devo, mi pare ne abbia molta voglia.