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   Era la prima volta che d'Artagnan pronunciava quella parola coi suoi amici; sino allora si era accontentato di pensarla.
   Porthos indietreggiò, Aramis si mise la spada sotto al braccio; Athos rimase immobile nell'angolo oscuro in cui 6Ì teneva, non calmo, come diceva d'Artagnan, ma soffocato e ansante.
   — Rimettete la spada nel fodero cavaliere, — disse d'Artagnan ad Aramis, — il signore potrebbe credere a delle intenzioni che non avete.
   Indi voltandosi verso Mordaunt:
   — Signore, — gli disse, — vi aspetto.
   -— Ed io, signore, vi ammiro. Voi discutete a chi comincerà a battersi con me, e voi non mi consultate, benché la cosa mi riguardi un poco, mi pare. Vi odio tutti e quattro, è vero, ma a diverse gradazioni. Spero di uccidervi tutti e quattro, ma ho più speranza di uccidere il primo del secondo, il secondo del terzo, il terzo dell'ultimo. Reclamo dunque il diritto di scegliere il mio avversario. Se voi mi negate questo diritto, uccidetemi, uccidetemi pure, io non mi batterei.
   I quattro amici si guardarono.
   — È giusto, — dissero Porthos ed Aramis, che speravano che la scelta cadesse su di loro.
   Athos e d'Artagnan non dissero verbo ; ma il loro stesso silenzio era un'approvazione.
   — Or bene! — disse Mordaunt, in mezzo al silenzio solenne che regnava in quella casa misteriosa; — or bene!
   10 scelgo per mio avversario colui che, non credendosi più degno di chiamarsi conte de La Fère si fa chiamare Athos !
   Athos si alzò dalla sedia, come se una molla l'avesse fatto balzare in piedi ; ma con grande stupore dei suoi amici, dopo un momento di silenzio e d'immobilità:
   — Signor Mordaunt, — disse scuotendo la testa, — ogni duello tra noi due è impossibile, fate a qualche altro l'onore che mi avete destinato.
   E si sedette di nuovo.
   — Ah! — disse Mordaunt, — eccone già uno che ha paura.
   — Mille tuoni! — esclamò d'Artagnan, scattando verso
   11 giovane: — chi ha detto qui che Athos ha paura?
   — Lasciatelo dire d'Artagnan, — riprese Athos con un sorriso pieno di tristezza e di disprezzo.
   —? Siete deciso, Athos? — riprese il Guascone.