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glese; credetti che non mi sarei più raccapezzato ; invece eccomi qua.
— Ma d'Artagnan,--disse Aramis, — non l'avete visto,
non gli sarà accaduto nulla?
— Siamo stati separati dalla folla, — disse Porthos, — e per quanto mi sia sforzato, non potei più trovarlo.
— Oh, — disse Athos con amarezza, — io l'ho veduto, era in prima fila tra il popolo, collocato mirabilmente perchè nulla gli sfuggisse; e siccome in fin dei conti lo spettacolo era curioso, avrà voluto vedere tutto fino alla fine.
— Oh ! conte de La Fère, — disse una voce calma, benché soffocata da una corsa precipitosa, — siete voi ohe calunniate gli assenti?
Questo rimprovero colpì Athos al cuore. Comunque siccome l'impressione che gli aveva causata d'Artagnan che s'era posto in prima fila tra quel popolo stupido e feroce, era profonda, si contentò di rispondere :
— Io non vi calunnio, amico mio. Qui si era inquieti per voi, ed io ho detto dove eravate. Voi non conoscevate il re Carlo, non era che un estraneo per voi, e voi non eravate obbligato ad amarlo.
E così dicendo, stese la mano al suo amico.
Ma d'Artagnan finse di non vedere il gesto di Athos e tenne la mano sotto il mantello.
Athos lasciò ricadere la sua lentamente.
— Auf ! sono stanco, — disse d'Artagnan, e si sedette.
— Bevete un bicchiere di Porto, — disse Aramis prendendo una bottiglia sur un tavolo, e riempiendone un bicchiere: — bevete, che vi farà bene.
— Sì, beviamo, — disse Athos, che sensibile al malcontento del Guascone, voleva fare un brindisi con lui, — beviamo e abbandoniamo questo abbominevole paese. La feluca ci aspetta, lo sapete, partiamo stasera, non abbiamo più nulla a far qui.
— Avete ben fretta, signor conte, — notò d'Artagnan.
— Questo suolo insanguinato mi brucia i piedi, — disse Athos.
— La neve non fa quest'effetto a me, — disse tranquillamente il Guascone.
— Ma cosa volete che facciamo qui ora che il re è morto ?
— Però, signor conte, — disse d'Artagnan con noncuranza, — voi non vedete che ci sia ancora qualche cosa da fare in Inghilterra?