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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 189 —.
   che metteva sulla via Richelieu, poi giunsero ad una scala segreta, e d'Artagnan fu fatto entrare nell'oratorio.
   Una certa commozione, di cui non poteva rendersi conto faceva battere il cuore al luogotenente; egli non aveva più la fiducia della giovinezza, e l'esperienza gli aveva insegnato tutta la gravità degli avvenimenti passati. Sapeva cosa voleva dire nobiltà di principi e maestà di re, e s'era abituato a classificare la sua mediocrità dopo il distintivo d'onore della fortuna e della nascita. Una volta avrebbe avvicinato Anna d'Austria come un giovane saluta una donna. Ora era un'altra cosa, si recava da lei, come un umile soldato s'avvicina ad un illustre capo.
   Un lieve rumore ruppe il silenzio dell'oratorio. D'Artagnan trasalì e vide una bianca mano sollevare la tappezzeria, ed alla sua bianchezza, alla sua bellezza riconobbe la mano reale, che un giorno aveva avuto l'onore di baciare.
   La regina entrò.
   — Siete voi, d'Artagnan? — diss'ella fissando sull'ufficiale uno sguardo pieno d'affettuosa melanconia. — Oh, siete voi, vi riconosco. Guardatemi: son la regina, mi riconoscete anche voi?
   — No, madama, — rispose d'Artagnan.
   — Non vi ricordate più, — continuò Anna, con quell'accento delizioso che sapeva dare alla sua voce quando voleva, — che la regina ebbe già bisogno d'un giovane prode e fedel cavaliere, che trovò il desiderato cavaliere, e che per quanto questo cavaliere possa credersi dimenticato, ella conservò sempre un posto per lui in fondo al suo cuore?
   — No, madama, non lo sapevo.
   — Tanto peggio, signore, tanto peggio per la regina, almeno, perchè la regina ha ora bisogno dello stesso coraggio e della stessa devozione.
   — E come ! —disse d'Artagnan ; — la regina circondata com'è di servitori devoti, di consiglieri saggi, d'uomini tanto grandi insomma pel loro merito e per la loro posizione, degna rivolgere gli occhi su di un oscuro soldato !
   Anna comprese quel rimprovero velato ; ella ne fu commossa più che irritata. Tanta abnegazione e disinteressamento da parte del gentiluomo l'aveva molte volte umiliata, ella si era lasciata superare in generosità.
   — Tutto ciò che mi dite di coloro che mi circondano, signor d'Artagnan, è vero forse, — disse la regina: — ma io non ho fiducia che in voi solo. So che siete ligio al car-