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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 184 — ¦ :
   La regina era in abito dimesso; ma compariva ancora bella in quella semplice acconciatura; perchè non meno di Diana -di Portiere e Ninon, Anna d'Austria conservò il privilegio di rimaner sempre bella : solo quella mattina era ben più bella del solite, poiché i suoi occhi sfolgoreggiavano di vivissima gioia interna.
   — Che c'è, madama? — disse Mazarino inquieto; — che vuol dire quell'aria orgogliosa?
   — Sì, Giulio, — diss'ella, — sono orgogliosa e felice, perchè ho trovato il modo di soffocare quest'idra.
   — Siete una grande politica, voi; ma sentiamo questo modo.
   E nascose la lettera cominciata sotto dei fogli bianchi.
   — Vogliono prendermi il re, lo sapete, — disse la re-£ina-
   — Ohimè, sì. Vogliono anche impiccarmi.
   — Non avranno il re.
   — E non mi impiccheranno; benone.
   — Udite: voglio sottrarre ad essi mio figlio, me e voi. Voglio che un tale avvenimento, il quale cambierà da un giorno all'altro lo stato delle cose, si compia senza che nessuno lo sappia, fuorché voi, io ed una terza persona.
   — E chi è questa terza persona?
   — Il principe.
   — È arrivato, come m'avevan detto?
   — Ieri sera.
   — E voi l'avete visto?
   — Lo lascio adesso.
   — Dà mano a questo divisamento?
   — Mi fu consigliato da lui.
   — E Parigi?
   — Le preclude i viveri e la obbliga ad arrendersi a discrezione.
   — Il progetto non manca di grandiosità, ma vi trova un impedimento.
   — Qual'è?
   — L'impossibilità.
   — Parola vuota e senza senso. Nulla è impossibile.
   — In progetto.
   — In esecuzione.
   — Non abbiamo noi del denaro ?
   — Un poco, — disse Mazarino, trepidando che Anna d'Au6tria venisse ad attingere alla sua borsa.
   — Non abbiamo dei soldati ?