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La regina era in abito dimesso; ma compariva ancora bella in quella semplice acconciatura; perchè non meno di Diana -di Portiere e Ninon, Anna d'Austria conservò il privilegio di rimaner sempre bella : solo quella mattina era ben più bella del solite, poiché i suoi occhi sfolgoreggiavano di vivissima gioia interna.
— Che c'è, madama? — disse Mazarino inquieto; — che vuol dire quell'aria orgogliosa?
— Sì, Giulio, — diss'ella, — sono orgogliosa e felice, perchè ho trovato il modo di soffocare quest'idra.
— Siete una grande politica, voi; ma sentiamo questo modo.
E nascose la lettera cominciata sotto dei fogli bianchi.
— Vogliono prendermi il re, lo sapete, — disse la re-£ina-
— Ohimè, sì. Vogliono anche impiccarmi.
— Non avranno il re.
— E non mi impiccheranno; benone.
— Udite: voglio sottrarre ad essi mio figlio, me e voi. Voglio che un tale avvenimento, il quale cambierà da un giorno all'altro lo stato delle cose, si compia senza che nessuno lo sappia, fuorché voi, io ed una terza persona.
— E chi è questa terza persona?
— Il principe.
— È arrivato, come m'avevan detto?
— Ieri sera.
— E voi l'avete visto?
— Lo lascio adesso.
— Dà mano a questo divisamento?
— Mi fu consigliato da lui.
— E Parigi?
— Le preclude i viveri e la obbliga ad arrendersi a discrezione.
— Il progetto non manca di grandiosità, ma vi trova un impedimento.
— Qual'è?
— L'impossibilità.
— Parola vuota e senza senso. Nulla è impossibile.
— In progetto.
— In esecuzione.
— Non abbiamo noi del denaro ?
— Un poco, — disse Mazarino, trepidando che Anna d'Au6tria venisse ad attingere alla sua borsa.
— Non abbiamo dei soldati ?