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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 161 — ¦ :
   — Quale?
   — Quello delle barricate.
   — Ah ! ah !
   — Uscendo di qui vedrete la mia gente affaccendata. Badate però a non rompervi le gambe, urtando in qualche catena o a cadere in qualche buca.
   — Va bene. Ecco una somma eguale a quella che hai ricevuta. Ora ricordati che sei a capo e non andare a bere.
   — Sono vent'anni che non bevo che acqua pura.
   L'uomo prese il sacco dalle mani del Coadiutore, il quale
   intese il rumore che faceva la mano frugando e palpando le monete d'oro.
   — Ah, ah ! — fece il Coadiutore, — tu sei avaro, briccone.
   Il mendicante mandò un sospiro e lasciò cadere il sacco.
   — Dovrò sempre essere lo stesso, — diss'egli, — e che non riesca mai a spogliare l'uomo antico? O miseria, o vanità!
   — Tu però li prendi.
   — Sì, ma faccio voto davanti a voi di adoperarli in opere pie.
   Il suo viso era pallido e contratto come quello d'un uomo che subisce una lotta interiore.
   — Uomo singolare, — mormorò Gondy.
   E prese il cappello per andarsene, ma ritornando vide il mendicante fra sè e la porta.
   Il suo primo impulso fu che quell'uomo gli volesse del male; ma bentosto lo vide giunger le mani e cader ginocchioni.
   — Monsignore, — disse colui, — prima di lasciarmi, datemi, vi prego, la vostra benedizione.
   — Monsignore! — esclamò Gondy, — amico mio, mi scambiate per un altro.
   — No, monsignore, — disse il mendicante, — vi prendo per quel che siete, cioè pel Coadiutore: v'ho riconosciuto di primo acchito.
   Gondy sorrise.
   — E vuoi la mia benedizione? — diss'egli.
   — Sì, ne ho bisogno.
   Il mendicante disse quelle parole con un tono di umiltà così sentito e di così profondo pentimento, che Gondy stese la mano sopra di lui e gì'impartì la benedizione con tutta l'unzione di cui era capace.
   — Ora, — disse il Coadiutore, — c'è comunanza tra noi.
   Dumas. Venti anni dopo. — ii 11