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— Addio, mio caro Rochefort.
— Ah, monsignor Mazarin ! monsignor Mazarin ! — disse Rochefort allettando il curato, che non aveva trovato mezzo di collocar quel nome nel suo dialogo; — voi vedete se sono troppo vecchio per essere un uomo d'azione!
Erano le nove e mezzo: bisognava una mezz'ora al Coadiutore per recarsi dall'arcivescovado alla torre di Saint-Jacques-la-Boucherie. Il Coadiutore notò che una luce faceva capolino ad una delle più alte finestre della torre.
— Bene! — diss'egli, — il nostro sindaco è al posto.
Picchiò : gli fu aperto. Il vicario stesso che lo aspettava
lo condusse, facendogli lume, sino all'alto della torre: là giunto, mostrò una porticina, pose il lume in un angolo della muraglia, perchè il Coadiutore potesse trovarla, uscendo, e discese.
Benché la chiave fosse nella porta, il Coadiutore picchiò.
— Entrate, — disse una voce che il Coadiutore riconobbe per quella del mendicante.
De Gondy entrò. Era infatti il distributore d'acqua santa dell'atrio di Sant'Eustachio. Aspettava sdraiato sur un pagliericcio, e al veder il Coadiutore si alzò. Suonarono le dieci.
— Or bene? — domandò Gondy, — hai mantenuta la parola?
— Non si può dirlo, — rispose il mendicante.
— Come?
— Mi domandaste cinquecento uomini, — proseguì il mendicante, — n'è vero?
— Sì.
— Ebbene, ne avrete duemila.
— Non sono false vanterie?
— Ne volete una prova?
— Sì.
Tre candele erano accese, e ognuna d'esse splendeva ad una finestra, l'una delle quali guardava sulla città, l'altra sul Palazzo Reale, l'altra sulla via San Dionigi.
Il mendicante andò silenziosamente verso ognuna delle candele e le spense l'una dopo l'altra. Il Coadiutore si trovò nel buio, e la camera più non era rischiarata se non dall'incerto lume della luna che, coperta da grosse nubi, mandava dagli orli qualche fioco raggio.
— Che avete fatto? — domandò il Coadiutore.
— Ho dato il segnale.