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eia poco; perchè quegli è l'uomo capacissimo di discendervi.
— Bravo!
— A che segnale si potranno distinguere domani gli amici dai nemici?
— Ogni frondista può mettere un nodo di paglia al cappello.
— Bene : date la consegna.
— Avete bisogno di danaro ?
— Il danaro non fa mai male, in alcune occasioni, monsignore. Se uno non ne ha, cercherà di far senza ; se ne ha, le cose andranno meglio e più velocemente.
Gondy andò ad uno scrigno e cavò un 6acco.
— Ecco cinquecento doppie, — disse, — e se l'azione va bene, contate domani su altrettante.
— Renderò conto esatto a monsignore di questa somma,
— disse Planchet, mettendo il sacco sotto il braccio. '•— Ya bene: vi raccomando il cardinale.
----- Siate tranquillo, è in ottime mani. Planchet uscì: il curato rimase alquanto indietro.
— Siete contento, monsignore? — disse egli.
— Sì, colui m'ha l'aria d'un uomo risoluto.
— Farà più di quanto ha promesso.
— È un uomo mirabile allora.
E il curato raggiunse Planchet che l'aspettava sulla scala. Dieci minuti dopo fu annunciato il curato di San Sulpizio. Apertasi la porta del gabinetto di Gondy, un uomo vi si precipitò dentro: era il conte di Rochefort.
— Siete voi, mio caro conte ? — disse Gondy tendendogli la mano.
— Siete finalmente risoluto, monsignore? — domandò Rochefort.
— Lo fui sempre, — disse- Gondy.
— Non parliamo più di ciò. Voi lo dite ed io lo credo, daremo dunque un ballo al Mazarino.
— Lo spero.
— E quando comincerà la danza?
— Gli inviti son per stanotte, — disse il Coadiutore,
— ma i violini non incominceranno a suonare che domattina.
— Potete contare su me e su cinquanta soldati promessimi dal cavalier d'Humières, ogni qualvolta ne avessi bisogno. Sì, fa reclute... e me le presta: finita la festa, se gliene mancheranno, penserò io a sostituirli.