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nobile signore che veniva trascinato di nuovo alla Basti-o-lia, ove era stato rinchiuso cinque anni.
__E si chiama?
__Oli ! monsignore lo conosce : è il conte di Rochefort.
_ Davvero, sì, — disse il Coadiutore, — ho udito parlare di questa faccenda: avete sollevato tutto il quartiere, mi fu detto... E che mestiere esercitate?...
— Faccio il pasticciere in via dei Lombardi.
— Spiegatemi, come esercitando un mestiere così pacifico, avete delle tendenze così bellicose.
— Nello stesso modo che monsignore, quantunque uomo di chiesa, mi riceve in abito da cavaliere, colla spada al fianco e gli speroni e gli stivali.
— Non c'è male, davvero, — disse Gondy sorridendo ; — ma voi lo sapete, ho sempre avuto, ad onta del mio collare, delle inclinazioni guerriere.
— Ebbene, signore, io, prima di essere pasticciere, sono stato tre anni sergente al reggimento del Piemonte, e sono stato diciotto mesi scudiere del signor d'Artagnan.
— Il luogotenente dei moschettieri? — domandò Gondy.
— Egli stesso, monsignore.
— Ma lo dicono un mazariniano fanatico.
— Ohibò... — disse Planchet.
— Che volete dire?
— Niente, monsignore, il signor d'Artagnan è di servizio e fa il suo mestiere di difendere Mazarino, che lo paga, come noi altri borghesi facciamo il nostro interesse a difenderci contro di lui che ci deruba.
- — Siete un giovane intelligente. Si può contare su voi?
— Credevo, — disse Planchet, — che il signor curato si fosse fatto garante di me.
• — È vero, ma amo ricevere questa assicurazione dalla vostra bocca.
—- Potete contar su di me, monsignore, purché si tratti di fare uno scompiglio per la città.
— Si tratta appunto di ciò. Quanti uomini credete voi poter radunare stanotte?
— Dugento moschetti e cinquecento alabarde.
Se ci fosse soltanto un uomo per ogni quartiere che facesse altrettanto, domani noi saremmo un'armata» abbastanza potente.
— Sicuro.
— Sareste disposto ad obbedire al conte di Rochefort?
— Sarei pronto a seguirlo anche all'inferno, e credo non