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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 156 — ¦ :
   Fate i vostri preparativi e ditemi dove potrò trovarvi stasera alle dieci.
   _ Bisognerebbe scegliere un luogo alto, da dove un segnale potesse essere veduto in tutti i quartieri di Parigi, -L. disse il mendicante.
   _ Debbo darvi un biglietto pél vicario di Saint-Jacques-
   la-Boucherie ? Vi introdurrà in una sala della torre, — disse il curato.
   — Benissimo, — rispose il mendicante.
   — Dunque, — conclùse il Coadiutore, — a rivederci stasera alle dieci ; e se sarò contento di voi, potrete contare su un altro sacco di cinquecento doppie.
   Gli occhi del mendicante brillarono di cupidigia ; ma represse quel sentimento.
   — A. rivederci stasera, — rispose, —: tutto sarà pronto. E portò la sedia nella chiesa, collocò vicino alla sedia la
   ciotola e raspersorio, andò a prendere l'acqua santa alla pila, come non si fidasse della sua, ed uscì dalla chiesa.
   XLIX.
   La torre Saint-Jacques-la-Botjcherie.
   Alle sei meno un quarto il signor di Gondy aveva finito le sue corse ed era tornato all'arcivescovado.
   Alle sei fu annunciato il curato di Saint-Mery.
   Il Coadiutore gittò una curiosa occhiata dietro di lui, e vide ch'era seguito da un altro uomo.
   — Fate entrare, — diss'egli.
   Il curato entrò e Planchet con lui.
   — Monsignore,--disse il curato di Saint-Méry, — ecco
   la persona di cui ho avuto l'onore di parlarvi.
   Planchet salutò col fare d'un uomo che ha frequentato buone case.
   — E siete disposto a servire la causa del popolo ? — domandò Gondy.
   • Altro che, — disse Planchet, — sono frondista nell'animo io. Come mi vedete, signore, son condannato ad essere impiccato.
   — E per qual motivo ?
   Ho strappato dalle mani dei sergenti di Mazarino un