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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 133 — ¦ :
   a noi del reggimento delle guardie? cosa ti sogni di fare una simile piazzata? Non sai le usanze di quei signori? Non sai che quel reggimento suole schierarsi al passaggio del re?
   Passerotto simulò maestrevolmente la meraviglia, e rivoltando il berretto nuovo tra le dita:
   — Non è meraviglia, signor Broussel, che lo sappiate voi, voi che sapete tutto; ma io, in verità di Dio, non sapevo niente, e ho creduto darvi un fior d'avviso. Non me ne vogliate male perciò, signor Broussel.
   — Al contrario, mio caro, al contrario, il tuo zelo mi piace. Madama Nannetta, mettete un po' fuori quelle albicocche che ha mandate ieri da Noisy madama Longueville, e datene una mezza dozzina a vostro figlio con una fetta di pane tenero.
   -— Grazie, signor Broussel, — disse Passerotto; — grazie, mi piacciono tanto le albicocche!
   Broussel allora andò da sua moglie e le chiese la colazione. Erano le nove e mezza. Il consigliere andò allora alla finestra. La via era completamente deserta, ma lontano si sentiva una specie di rumore come d'una marea che salga, rumore che divenne un muggito potente di onde di popolo che ingrossavano già intorno a Nostra Signora.
   Quel rumore raddoppiò quando d'Artagnan venne colla sua compagnia di moschettieri a porsi alle porte di Nostra Signora per far eseguire il servizio della chiesa. Aveva detto a Porthos di approfittare della circostanza per vedere la cerimonia, e Porthos in alta tenuta, montato sul suo più bel cavallo, faceva il moschettiere onorario, come pel passato d'Artagnan l'aveva fatto sovente. Il sergente di quella compagnia, vecchio soldato della guerra di Spagna, aveva conosciuto Porthos, suo antico compagno, e ben presto aveva messo al fatto ciascuno di quelli che servivano sotto i suoi ordini delle alte gesta di quel gigante, l'onore e orgoglio degli antichi moschettieri di Tréville. Porthos non solo era stato bene accolto nella compagnia, ma inoltre era guardato con ammirazione.
   Alle dieci il cannone del Louvre annunciò l'uscita del re. Un movimento simile a quello degli alberi di cui il vento piega ed agita le ramose cime, percorse nella moltitudine che si scosse dietro gl'immobili moschetti delle guardie. Finalmente il re comparve con la regina in una carrozza tutta dorata. Dieci altre carrozze seguivano con entro