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Nostra Donna, manovra che i Parigini avevano guardato con tranquillità, sempre curiosi come sono di udire la musica militare e di vedere uniformi sgargianti.
Passerotto, vestito da festa, e col pretesto d'una flussione che s'era procurata gonfiandosi una guancia con un pugno di nocciuoli di ciliege ficcatosi in bocca, aveva ottenuto dal suo capo Bazin vacanza per tutto quel giorno.
Bazin aveva incominciato col rifiutare, che era di cattivo umore : prima per la partenza di Aramis, che era partito senza dirgli dove andava, e poi perchè doveva servire una messa in favore d'una vittoria che non era secondo le sue convinzioni. Bazin era frondista, ce lo ricordiamo, e se ci fosse stato mezzo che il chierico potesse assentarsi come un semplice corista, Bazin avrebbe certamente rivolto all'arcivescovo la stessa domanda che Passerotto aveva fatto a lui. Aveva cominciato dunque col rifiutare, come abbiamo detto, ogni vacanza; ma in presenza di Bazin, la flussione aveva aumentato talmente di volume che per il decoro del corpo dei coristi, che sarebbe stato compromesso da una simile deformità, aveva finito per cedere brontolando. Alla porta della chiesa Passerotto aveva sputato fuori la sua flussione e mandato a Bazin uno di quei gesti che assicurano al birichino di Parigi la sua superiorità su tutti gli altri birichini dell'universo; per quanto riguardava poi il servizio nella sua osteria, egli se n'era sbarazzato, dicendo che serviva la messa a Nostra Signora.
Passerotto era dunque libero, come l'abbiamo detto, vestito col suo abito più sfarzoso; aveva sopratutto, come ornamento rimarchevole della sua persona, uno di quei berretti indescrivibili che sono la transizione tra la berretta del medio evo ed il cappello del tempo di Luigi XIII. Sua madre gli aveva cucito quel curioso copricapo, e sia per capriccio, sia per mancanza di stoffa uniforme, si era dimostrata poco preoccupata di assortire i colori di modo che il capolavoro della cappelleria del XIII secolo era. giallo e verde da un lato, bianco e rosso dall'altro. Ma Passerotto che aveva sempre amato la varietà dei toni, ne era più fiero e più trionfante.
Uscendo dalla casa di Bazin, Passerotto era andato di corsa verso il Palazzo Reale; vi arrivò nel momento in cui usciva il reggimento delle guardie, e siccome non veniva per altro scopo che per godere la vista e udire la musica, si pose a capo di essi, battendo il tamburo con due pezzi d'ardesia, passando da questo ufficio a quello di trombet-