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Athos sorrise del suo malinconico sorriso, perchè ascoltante l'amico pensava probabilmente a tutt'altro, e mosse verso lord de Winter. Aramis lo seguì.
_ ba il nostro amico? — domandò Aramis, — somiglia ai dannati di Dante, ai quali satana ha slogato il collo e che guardano i loro talloni ; che diavolo va guardando sempre dietro le sue spalle?
E scorgendoli a sua volta, de Winter affrettò il passo e mosse loro incontro con mirabile rapidità.
— Ohe cosa è stato, milord, che vi vedo tanto affannato?
— Niente, — disse de Winter, — però passando vicino alle dune, mi parve...
E si volse indietro di nuovo.
Athos guardò Aramis.
— Ma partiamo, — continuò de Winter, — partiamo, il battello deve attenderci, ed ecco il nostro sloop ancorato, lo vedete stando qui? Io vorrei esserci già sopra.
E si voltò ancora.
— Ah, diavolo! — disse Aramis, — voi dimenticate qualche cosa ?
— No, è una preoccupazione.
— Egli l'ha visto, — disse sotto voce Athos ad Aramis.
Erano giunti alla scaletta che conduceva alla barca.
De Winter fece discendere il primo lacchè che portava
le armi, i facchini che portavano le valigie, e discese egli pure dopo di essi.
In quella Athos scorse un uomo che seguiva la riva del mare parallela alla gettata, e che affrettava il passo come per assistere dall'altro lato del porto, separato appena venti passi, al loro imbarco.
Nell'ombra che cominciava a discendere, gli parve di ri-conocere il giovane che li aveva interrogati.
— Oh, oh ! — disse tra sè, sarebbe proprio uno spione quello, che vuole opporsi al nostro imbarco?
Ma, siccome, nel caso in cui lo straniero avesse avuto quel proposito, sarebbe stato troppo tardi per mandarlo ad effetto, Athos a sua volta, discese la scala, ma senza perdere di vista il giovinotto.
Questi per tagliar corto era apparso su d'una cateratta.
-— L'ha proprio con noi, — disse Athos, — ma imbarchiamoci per bene, e una volta in pieno mare, venga pure.
Ed Athos saltò sulla barca che si staccò subito dalla riva