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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 120 — '
   _ Ed io pure, — rispose Athos; — mi rincresce di
   non aver abbracciato d'Artagnan ; ma gli è un demonio sì accorto che avrebbe scoperto i nostri progetti.
   Alla fine della cena entrò Blaisois.
   __Signor conte, ecco la risposta del signor d'Artagnan,
   — diss'egli.
   — Ma non t'ho detto che ci volesse risposta, imbecille!
   — aggiunse Athos.
   — Ero partito infatti senza aspettarne, ma mi ha fatto richiamare, e mi ha dato questo.
   E presentò ad Athos un sacchetto di pelle gonfio e sonante.
   Athos l'aprì e cominciò dal trarne un biglietto così concepito :
   « Mio caro conte. Il danaro non è mai troppo quando si viaggia, massime per tre mesi; mi ricordo le strettezze patite, e vi mando metà della mia borsa : è denaro che. sono riuscito a spillare a Mazarino. Non ne fate dunque cattivo uso, ve ne prego. Quanto al non vederci più, non ne sono niente affatto persuaso. Chi ha il vostro cuore e la vostra 6pada, passa incolume ovunque; a rivederci dunque, non addio*. E inutile vi dica che dal giorno in cui ho veduto il vostro Raoul, ho preso ad amarlo come mio figlio ; nondimeno credetemi, che domando ben sinceramente a Dio di non diventare suo padre, quantunque fossi orgoglioso d'un figlio com'è lui. Il vostro d'Artagnan ».
   « P. S. — Ben inteso che i cinquanta luigi che vi mando son vostri come d'Aramis, d'Aramis come vostri ».
   Athos sorrise, e il suo bello sguardo si velò d'una lagrima. D'Artagnan, ch'egli aveva sempre amato, lo amava ancora quantunque devotissimo al Mazarino.
   — Ecco qua infatti i cinquanta luigi, — disse Aramis vuotando la borsa sul tavolo, — tutti con l'effigie di re Luigi XIII. Bene, che fate voi di questo denaro, conte, lo tenete o lo restituite?
   — Lo tengo, Aramis. Ciò che è offerto di buon cuore, dev'essere accettato di buon cuore. Prendete venticinque luigi e date gli altri venticinque a me.
   — A meraviglia! io sono felice nel vedere che siete del mio parere. Così va bene; ora, partiamo?
   — Quando vorrete; ma non avete staffieri?
   _— No, quell'imbecille di Bazin ha avuto la sciocchezza di farsi santese, come sapete, sicché non può lasciar Nostra Donna.