— 118 — '
_ Ecco qua dove il baron Porthos andrebbe bene, —-
disse Aramis.
_ Ecco perchè d Artagnan mi fa compassione, — disse
Athos. ..
_ Che borsa gonfia !
_ Ohe spada superba !
_ Tiriamoli dalla nostra parte.
__ Questo segreto non ci appartiene, Aramis ; credetemi
pure, non mettiamo alcuno nelle nostre confidenze. Eppoi, facendo un simile passo, noi sembriamo dubitare di noi stessi. Lamentiamoci tra di noi, ma non parliamo ad altri.
— Avete ragione. Che farete voi sino a questa sera? Ma, sono costretto a rimandare due cose.
— E sono cose che si possono rimandare?
— Diamine! devo farlo per forza.
— E quali sono?
— Anzitutto un colpo di spada al coadiutore, che ho incontrato ieri sera presso madama di Rambouillet, e che trovai di un tono piuttosto strano a mio riguardo.
— Vergogna; una disputa tra preti! un duello tra alleati !
— Che volete mio caro! egli è schermidore, ed io pure; egli è un donnaiolo ed io pure; la sua sottana gli pesa, ed io posso dire altrettanto della mia; talvolta credo che sia Aramis e che io sia il coadiutore, tanto siamo simili l'uno all'altro. Questa specie di Sosia mi dà ai nervi e mi adombra; d'altra parte è un imbroglione che perderà il nostro partito. Io sono convinto che se dessi uno schiaffo come feci stamane con quel giovane borghese che m'ha impillaccherato, questo cambierebbe la faccia alla faccenda.
— Ed io, mio caro Aramis, — rispose tranquillamente Athos, — io credo che ciò non cambierebbe che la faccia del signor di Retz. Perciò credete a me, lasciamo le cose come stanno; d'altronde voi non vi appartenete più, nè l'uno nè l'altro: voi parteggiate per la regina d'Inghilterra, ed egli è frondista. Dunque se la cosa che voi lamentate di non poter effettuare, non è più importante della prima...
— Oh, quella era molto importante.
— Allora compitela, subito.
—- Disgraziatamente non sono libero di eseguirla all'ora che io voglio. È fissata per sera e non prima di sera.
— Comprendo, — disse Athos sorridendo, — a mezza notte?