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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   profondamente, — se la vita di tre uomini può riscattare
   ^Z^Grazie, signori. Ma ascoltatemi. Non solo sono la più isera delle regine, ma la più infelice fra le madri, la p;ù desolata fra le spose: i miei figli, due almeno, il duca di York e la principessa Carlotta, sono lontani da me, esposti ai colpi dei miei nemici e degli ambiziosi : il Te mio marito trascina in Inghilterra una vita miserevole da desiderare come una fortuna la morte. Ed ecco una sua lettera che ho ricevuta per mano di lord de Winter. Leggete: Athos ed Aramis si scusarono. _ Leggete, — disse la regina.
   Athos lesse ad alta voce la lettera che conosciamo, e nella quale re Carlo domandava se gli sarebbe concessa ospitalità in Francia.
   — Or bene? — domandò Athos quand'ebbe finito di
   — Ebbene, — disse la regina,--gli fu ricusata
   I due amici scambiaronsi un sorriso di sprezzo.
   — Ed ora, madama, che bisogna fare? — disse Athos.
   — Avete un po' di compassione per tanta sciagura ? — disse la regina commossa.
   — Ebbi l'onore di domandare a Vostra Maestà ciò che desidera che il signor d'Herblay ed io facciamo per suo servizio; noi siamo pronti a tutto.
   — Oh, signore, voi avete davvero un nobile cuore! — esclamò la regina con una viva espressione di riconoscenza, mentre de Winter guardava com'uomo che volesse dire: non vi avevo garantito di loro ?
   — Ma voi, signore? — domandò la regina ad Aramis.
   — Io madama, — rispose costui, — ovunque vada il signor conte, foss'anche alla morte, io lo seguo senza domandare il perchè; ma quando si tratta di servire Vostra Maestà, — aggiunse guardando la regina con tutta la grazia della sua giovinezza, — allora precedo il signor conte.
   — Orbene, signori, — disse Enrichetta, giacché è così, e voi volete dedicarvi al servizio di una povera principessa da tutti abbandonata, ecco cosa si tratta di faTe per me. Il re è solo con pochi gentiluomini che teme ogni giorno di perdere fra gli Scozzesi di cui diffida, benché sia scozzese egli stesso. Dacché lord de Winter l'ha abbandonato, non posso più vivere, signoTi... Ebbene, io domando molto, troppo forse da voi... perchè non ho diritto alcuno per domandare; correi^ in Inghilterra, raggiungete il re, siate