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— In casa della regina d'Inghilterra che m'ha incaricato di presentarvi a lei, conte.
— Sua Maestà mi conosce?
— Vi conosco io.
— Un indovinello? — disse Athos. — Ma non importa. Poiché voi sapete scioglierlo, non ^ domando di più. Mi fareste l'onore di cenare con me, milord?
— Grazie, — disse de Winter, — ma la visita di quel giovane, lo confesso, m'ha tolto l'appetito e mi toglierà anche il sonno probabilmente, perchè quando è venuto non sapeva del mio viaggio. Quel giovane mi spaventa, conte. Vi è in lui un avvenire di sangue.
— Che cosa fa in Inghilterra?
— È uno di più ardenti settari di OKviero Cromwell.
— Perchè ha abbracciata quella causa? Suo padre e sua madre erano cattolici, credo.
— L'odio che ha contro il re...
— Contro il re?
— Sì, il re l'ha dichiarato bastardo, l'ha spogliato de' suoi beni, gli ha proibito di portare il nome di de Winter.
— E come si chiama adesso?
— Mordaunt.
— Puritano e vestito da frate, batte solo le strade di Francia.
— Da frate?
— Sì, non lo sapete?
— Non so che quanto egli stesso m'ha detto.
— In tal modo, e a caso, Dio me lo perdoni, se bestemmio, potè udire la confessione del carnefice di Béthune.
— Ora tutto comprendo, — disse de Winter, — fu inviato da Cromwell.
— A chi?
— A Mazarino: e la regina aveva colto nel segno; noi siamo stati prevenuti: ora tutto è chiaro; addio, conte, arrivederci a domani.
— Ma la notte è buia, — disse Athos vedendo lord Winter agitato da una inquietudine maggiore di quella che voleva lasciar scorgere; e non avete staffiere, forse?
— Ho Tomy, un buono ma ingenuo giovinetto.
— Olà! Oliviero, Grimaud, Blaisois, prendete il moschetto e chiamate il visconte.
Blaisois era quel giovanotto alto, mezzo, staffiere e mezzo contadino che noi abbiamo visto di sfuggita al castello di Bragelonne, quando venne ad annunciare che il desinare