— 104 — '
stenere una scarica rabbiosa; ma dopo, state tranquilli che tutta quella gente l'avremo a buon mercato ». Il silenzio era tale, che amici e nemici intesero quelle parole. Poi levando la spada: « Trombe, suonate! » — disse.
— Bene, bene!... all'occasione farete così, non è vero Raoul ?
— Ne dubito signore, perchè ho trovato quel modo d'agire veramente bello e grande. Quando fummo arrivati a venti passi, noi vedemmo tutti quei moschetti abbassarsi come una linea brillante, poiché il sole riluceva sulle canne. « Al passo ragazzi, al passo, — disse il principe, ecco il momento ».
— Avreste paura, Raoul ? — domandò il conte.
— Sì, signore, — rispose ingenuamente il giovane, — mi sentii come un gran freddo al cuore, e al grido di « fuoco! » che risuonò in spagnuolo nelle file nemiche io chiudevo gli occhi e pensavo a voi.
— È proprio vero, Raoul ? — disse Athos, stringendogli la mano.
— Sì, signore. Nello stesso istante si udì una tal detonazione, che si sarebbe detto che l'inferno si aprisse e coloro che non furono uccisi, sentirono il calore della fiamma. Io riapersi gli occhi, stupito di non esser morto, od almeno ferito ; un terzo dello squadrone era sdraiato a terra, mutilato e sanguinante. In quel mentre incontrai lo sguardo del principe; io non pensavo ormai che a una cosa, ed era che mi guardasse. Spronai il cavallo, e mi trovai in mezzo alle fila nemiche.
— Ed il principe fu contento di voi?
— Me lo disse, almeno, signore, quando m'incaricò d'accompagnare a Parigi il signor di Chatillon, che è venuto a dare quella nuova alla regina e a portare la bandiera catturata. « Andate, — mi disse il principe, — il nemico, non si sarà ricollegato prima di quindici giorni! Sino a quel tempo non avrò bisogno di voi. Andate ad abbracciare coloro che amate .e che vi amano, e dite a mia sorella di Longueville, che la ringrazio del regalo che m'ha fatto mandando voi con me ». Ed io sono venuto, signore, — aggiunse Raoul, guardando il conte con un sorriso di profondo amore, — giacche ho pensato che voi sareste molto lieto di rivedermi.
Athos trasse il giovane vicino a se e lo baciò, come avrebbe fatto con una fanciulla.
— Così, — diss'egli, — eccovi slanciato, Raoul; voi