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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 102 — '
   gioia vendicando su di essa il disonore ed il suicidio di suo fratello. Ragazza pervertita, sposa adultera, sorella snaturata omicida, avvelenatrice, esecrabile a tutte le persone che l'avevano conosciuta, a tutte le nazioni che l'ave-van rioevuta nel loro seno, ella è morta maledetta dal cielo © dalla terra; ecco cos'era quella donna.
   Un singhiozzo più forte della volontà di Mordaunt gli lacerò la gola e fece risalire il sangue al suo viso livido, i capelli irti sulla fronte come quelli di Amleto, egli esclamò divorato dal furore:
   — Fate silenzio, signore! era mia madre! i suoi disordini io non li conosco, non conosco i suoi vizi, non conosco i suoi delitti ! Ma quello che so si è che avevo una madre, si è che cinque uomini, uniti contro una donna, l'hanno clandestinamente uccisa, di notte, nel silenzio, da vili ! Quello che so si è che voi eravate fra essi, o signore; sì, voi vi eravate, mio zio, e foste voi che diceste agli altri, e più forte degli altri: Bisogna che muoia! Dunque, ve ne prego, ascoltate bene queste parole e scolpitevele bene in mente per non dimenticarle mai! Quest'omicidio che mi ha tutto rapito, quest'omicidio che mi rese senza nome, quest'omicidio ohe mi fece povero, corrotto, implacabile, di quest'omicidio ne chiederò conto prima di tutto a voi, e poscia a coloro che furono vostri complici, quando li conoscerò.
   Coli'odio negli occhi, la schiuma alla bocca, il pugno teso, Mordaunt aveva fatto un passo di più, un passo terribile e minaccioso verso de Winter.
   Questi portò la mano alla spada, e disse col sorriso dell'uomo che da trent'anni giuocava colla morte:
   — Volete assassinarmi, o signore? Allora vi riconoscerò per mio nipote, perchè siete degno figlio di vostra madre.
   — No, — replicò Mordaunt costringendo tutte le fibre del volto, tutti i muscoli del corpo a riprendere la loro naturale attitudine ed a non alterarsi; — no, non vi ucciderò, almeno per ora, poiché senza di voi non potrei scoprire gli altri. Ma quando li conoscerò, tremate, o signore; ho pugnalato il carnefice di Béthune, l'ho pugnalato senza pietà, senza misericordia, ed era il meno colpevole di tutti.
   Dette queste parole, il giovine uscì e discese la scala con abbastanza calma da non esser osservato; indi, sul pianerottolo inferiore passò davanti a Tomy, appoggiato alla rampa, non attendendo che un grido del padrone per salire da lui. Ma de Winter non chiamò: annientato, indebolito.