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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   _ 100 —
   De Winter impallidì e restò in piedi immobile; Mordaunt si fermò sulla porta freddo, minaccevole, simile alla statua del Commendatore. V'ebbe fra quei due uomini un momento di silenzio glaciale.
   De Winter lo ruppe per il primo e gli disse:
   _ Signore, credevo di avervi già fatto comprendere che
   questa persecuzione mi stancava : ritiratevi dunque o chiamo gente per farvi scacciare come feci a Londra. Io non sono vostro zio, io non vi conosco.
   — Mio zio, — replicò Mordaunt colla sua voce rauca e beffeggiatrice, — v'ingannate: questa volta non mi farete scacciare come faceste a Londra; voi non l'oserete. In quanto al negare che sono vostro nipote, pensateci due volte prima di farlo, ora che seppi molte cose che ignoravo un anno fa.
   — E che m'importa di ciò che sapete? — disse de Winter.
   — Oh! ve ne importa molto, ne sono sicuro, e quanto prima sarete del mio parere, — aggiunse con un sorriso che fece passare un fremito nelle vene di colui al quale si indirizzava. — Quando mi sono presentato da voi la prima volta a Londra, si fu per chiedervi cosa fosse avvenuto de' miei beni ; quando mi sono presentato la seconda volta era per domandarvi chi aveva infamato il mio nome. Questa volta mi presento in faccia a voi per farvi un'interrogazione molto più terribile di tutte le altre; per dirvi, come Dio disse al primo assassino: « Caino: che hai fatto di tuo fratello Abele? » Milord, che avete fatto di vostra sorella, di vostra sorella ch'era mia madre?
   De Winter indietreggiò sotto il fuoco di quegli occhi ardenti.
   — Di vostra madre? — diss'egli.
   — Sì, di mia madre, o milord, — gridò il giovane scuotendo il capo dall'alto in basso.
   De Winter fece un violento sforzo sovra sè stesso ; e frugando fra i suoi ricordi per attingervi un odio novello, gridò :
   — Cercate che ne avvenne di essa, disgraziato ? Chiedetelo all'inferno, che forse vi risponderà.
   Il giovine si avanzò allora nella stanza fino a che si trovò taccia a faccia con lord de Winter, ed incrociando le braccia disse con voce cupa ed il volto livido dall'ira e dal dolore: